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Meglio dell'Inter il Brescia stende il Prato

Convincente vittoria del Brescia che chiude con il 2 a 0, un gol in più rispetto ai nerazzurri. Decidono Corvia e Valotti
Brescia promosso al test, 2 a 0 con il Prato
AA

La terza uscita è quella che trasforma segmenti di gioco in una linea retta. Il Brescia c’è e piace nel primo test vero contro una squadra che abita solo al piano di sotto e ormai più passano gli anni e più si assottiglia la differenza tra serie B e LegaPro. Belli, ordinati, compatti, concreti, gli uomini di Iaconi si tolgono anche lo sfizio di sconfiggere il Prato con un gol in più rispetto all’Inter.

Vanno in buca Corvia al quarto d’ora del primo tempo e Valotti a metà del lato B. Il vecchio e il bambino, la fotografia di questo Brescia nel quale si miscelano ogni giorno esperienza e freschezza.

Un grazie va anche ad Arcari che nel mezzo delle due reti, a inizio ripresa, para (di più: blocca) un rigore di Ogunseye, uno dei tanti scuola Inter mandati in prestito a Prato che lo stesso si procura per un ingenuo fallo di Ntow. Oltre a questa sbavatura, il Brescia in difesa è come l’alta corrente: chi tocca (tra gli avversari) muore.
Non rischiano mai nella propria area Zambelli, Budel e Di Cesare, tre califfi che formano un blocco di granito. 

L’Airone si è sacrificato, lasciando la ribalta a un Corvia tornato a lucido dagli allenamenti personalizzati pre ritiro, il vero Corvia insomma, quello che conosciamo, lontano parente del giocatore infortunato prima e bolso poi della scorsa stagione.

Tranne il cambio Scaglia-Benali, mister Ivo ha tenuto in campo come promesso i titolari per un’ora poi una quintupla sostituzione ha cambiato anche qualcosa nell’assetto: Budel è salito a centrocampo, Edoardo Lancini ha preso in mano la difesa, spronato però da Iaconi che gli ha urlato più volte: «Edo comanda, comanda!».

Sipario. Applausi di curiosi e ultras. Sabato rendez vous al Rigamonti: con il Genoa ci si può godere una bella serata di pallone di mezza (finta?) estate. 

Cristiano Tognoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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