Matteo Sereni, ex Brescia, condannato a 3 anni e 6 mesi
È stato condannato a 3 anni e sei mesi di reclusione e alla perdita della patria potestà l’ex portiere di Torino, Lazio e Sampdoria Matteo Sereni. Sereni giocò anche a Brescia, in serie A, nelle stagioni 2002-2003 e 2010-2011.
Si è concluso questo martedì, a Tempio Pausania, il processo con rito abbreviato contro l’ex calciatore, accusato dalla ex moglie Silvia Cantoro di abusi su minori. Il Gup, Marco Contu, ha condannato Sereni per fatti che sarebbero stati commessi in una villa in Costa Smeralda nell’estate del 2009.
«Sono sconvolto. Ho perso ogni fiducia nella giustizia. L’unica cosa che mi mantiene vivo è sapere che i miei figli conoscono la verità», ha affermato Sereni.
«Si tratta di una sentenza gravemente ingiusta - le parole di Michele Galasso, Giacomo Francini e Giampaolo Murrighile, avvocati dell'ex portiere -, che ci ha molto sorpreso e che certamente appelleremo. La condanna riguarda un processo nel quale la denuncia proviene dalla ex moglie di Matteo Sereni nel corso di un'asperrima separazione coniugale ed in cui persino la bambina, più volte registrata dalla madre, ha successivamente ammesso che le accuse al padre non erano vere».
«In rappresentanza dei minori - commenta l’avvocato Daniele Galloppa - ribadiscono che la giustizia fatta con la sentenza non potrà mai ripagare i minori degli eventuali danni psicologici subiti per le condotte delittuose accertate».
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