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Matteo Fedriga, dalla Valle agli Usa per un triathlon da campione

L’atleta ha gareggiato domenica alla «IronMan World Championship» classificandosi 75°
Matteo Fedriga in gara - © www.giornaledibrescia.it
Matteo Fedriga in gara - © www.giornaledibrescia.it
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Storia di un «uomo di ferro» che volò nel Tennessee per sfidare i più forti al mondo. E che, sul volo che lo sta riportando in Italia, porta con sé la sua bicicletta smontata e un prestigioso settantacinquesimo piazzamento di categoria e centosettantesimo assoluto che profuma di leggenda.

La cartolina più bella della domenica arriva dagli Stati Uniti e la firma Matteo Fedriga, il triatleta camuno che domenica ha partecipato alla mitica «IronMan 70.3 World Championship», ultimo atto del campionato mondiale di triathlon che ha messo in acqua e in pista quattromila atleti più forti del pianeta.

«Già poter gareggiare fuori dall’Europa per me era un sogno - ha raccontato Matteo, raggiunto telefonicamente nello stretching all’arrivo della competizione -. La gara è andata così così: bene nuoto e corsa, ma ho forato durante la prova di bike e ho perso minuti preziosi, perché mi sono dovuto fermare spesso a gonfiare la ruota. Ma è stata comunque un’esperienza indimenticabile».

I piazzamenti del micidiale trittico nuoto-corsa-bici dicono che il trentanovenne di Darfo, punta di diamante della squadra «226 Vallecamonica triathlon», ha scritto il suo nome nella parte nobile della classifica: 75esimo di categoria e 170esimo assoluto su 2.426 partecipanti.

Se si considera che Fedriga era l’unico bresciano a Chattanooga e il quarto classificato dei 55 italiani presenti, scatta l’applauso collettivo.

La domenica è cominciata alle 14 (ora italiana): tuffo nel fiume Tennessee con l’acqua a 21 gradi, sotto gli occhi di migliaia di spettatori. Dopo quasi due chilometri di bracciate, via con i 90 chilometri di bicicletta e, per finire, 21 di corsa per la mezza maratona, con arrivo da brividi tra due ali di folla.

«Il circuito del triathlon IronMan aveva fatto una sola tappa in Italia, a Pescara - ha spiegato Fedriga -, avevo partecipato ottenendo un buon punteggio, che mi ha permesso di partecipare alla finale mondiale. Un grazie di cuore va alla mia squadra che mi è stata vicina in questa bellissima avventura. Ora si torna a casa perché mercoledì lavoro».

La squadra ringrazia e rilancia: «Nonostante la sfortuna, Matteo ha ottenuto un risultato eccezionale - dice Sergio Pezzotti, presidente della «226 Vallecamonica Triathlon», che è stato con lui nella trasferta americana -. Queste esperienze danno stimoli maggiori per continuare a crescere. Una promessa? Ci riproviamo il prossimo anno». La storia dell’uomo di ferro continua.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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