Mario Balotelli ha deciso: sarà un giocatore del Brescia
Mario Balotelli può essere considerato un attaccante del Brescia Calcio, alle voci che hanno trovato conferma e riprese dai media di tutto il mondo ora manca solo l'ufficialità della società, attesa nelle prossime ore. Una notizia con "embargo", ma che evidentemente vista la portata e il nome del giocatore coinvolto, è andata via via arricchendosi di particolari e dettagli minuto dopo minuto, anche sulle cifre del contratto.
Il che ha portato la società Brescia Calcio a diramare in serata un comunicato nel quale si parla di "...informativa impropria...che danneggia le azioni di mercato che la società potrebbe concludere".
Sta di fatto che il contratto sarebbe stato siglato ieri pomeriggio nella casa di Mompiano, alla presenza del suo procuratore Mino Raiola. L'esordio in serie A con le rondinelle sarebbe dunque previsto per il 25 settembre, nella partita contro la Juventus. Infatti Mario ha quattro turni di squalifica da scontare.
Alla fine, Super Mario torna a casa. Nel senso più stretto del termine: non solo perché Balotelli rientra in Italia dopo tre anni di esilio francese quasi forzato e comunque dorato, ma anche perché lo fa ripartendo dalla squadra della sua città e per la quale ha sempre tifato seppur da lontano (da professionista spiccò il volo dalla provincia, con il Lumezzane).
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Balotelli avrebbe scelto le rondinelle per tornare in Serie A: accordo trovato con la società di Cellino, l'ex Inter e Milan avrebbe firmato un contratto triennale con ingaggio da 3 milioni l'anno tra fisso e bonus. Per l'attaccante, che ha appena compiuto 29 anni, si tratta di una sfida che dunque non è solo sportiva (il suo obiettivo era ritrovare la serie A per giocarsi il tutto per tutto in chiave Nazionale in vista di Euro 2020), ma anche di vita: sarà ancora più vicino a mamma Silvia e al fratello naturale Enock (che firmerà per la squadra di dilettanti del Pontisola, nella Bergamasca), che tra tutte appaiono come le sue due figure familiari di maggior riferimento.
E proprio la famiglia ha giocato un ruolo decisivo nella decisione di Balotelli. Mario, la cui casa dista pochi minuti a piedi dallo stadio «Rigamonti», si metterà alla prova sotto ogni punto di vista: intanto per la prima volta in carriera giocherà, abituato come è a palcoscenici internazionali, con il solo obiettivo della salvezza. Dovrà essere leader e trascinatore e farlo con addosso la pressione della propria gente non sarà banale. Poi c'è la questione della disciplina: vivere Brescia - come Balotelli ha comunque sempre fatto con regolarità negli ultimi anni - da giocatore «esterno» è un conto, farlo indossando la maglia delle rondinelle è un altro.
Ma Mario, assicurano gli amici di sempre, quelli con i quali si è allenato per tutta l'estate in città tra palestra, corse al parco e sul campo nel paese di Castel Mella, ha soppesato tutto e sa cosa lo aspetta: quella di tornare a casa, rinunciando anche alle richieste economiche di partenza, è stata una precisa scelta tra le opzioni Flamengo (che aveva proposto un ingaggio decisamente superiore a quello del Brescia), Fiorentina e Verona. Sa inoltre che da un presidente come Cellino gli sgarri non sono tollerati. Così quel «Un giorno, più in là, indosserò la maglia del Brescia», pronunciato in un'intervista qualche mese fa, è già attualità. E a breve il ritorno a casa di Balotelli sarà anche ufficiale.
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