L'Italia del bowling ha fatto il miracolo: campione del mondo
Strike. L'Italia del bowling stende birilli e pronostici, e a sorpresa è campione del mondo battendo i superprofessionisti americani. L'Happy Day azzurro va in onda ad Hong Kong, in un pomeriggio, quello di ieri, che darà lustro a uno sport fino a qualche anno fa conosciuto quasi solo per i suoi passaggi al cinema - o nelle puntate della fortunata serie tv di Fonzie e amici - ma che via via è diventato passatempo anche nei fine settimana italiani.
Gli azzurri del bowling (una delle 19 discipline sportive affiliate al Coni) salgono sul tetto del mondo battendo in finale per 2-0 (189-169 e 210-166) la fortissima squadra americana, formata da soli giocatori professionisti.
«È stato un miracolo, mai come questa volta Davide ha battuto Golia», dice un emozionato ct Massimo Brandolini al telefono da Hong Kong con l'Ansa subito dopo la storica vittoria. Pierpaolo De Filippi, Antonino Fiorentino, Marco Parapini, Nicola Pongolini, Marco Reviglio, il più grande con i suoi 53 anni, e Erik Davolio, il più giovane del gruppo, classe '96, sono riusciti dove nessuno scommettitore era arrivato a pronosticare: vincere un Mondiale contro gli Usa finiti primi o secondi al Mondiale per nove volte consecutive e dopo aver battuto un'altra 'grandè, il Canada, in semifinale.
«È successo qualcosa di incredibile, noi dilettanti siamo riusciti a sconfiggere i campioni del mondo in carica», le parole di Brandolini che ricorda come solo 5 anni fa la federazione usciva da un momento buio (era commissariata) e un futuro tutto da scrivere. «I tempi di Fonzie sono cambiati - dice il ct, citando il celebre personaggio della serie Happy Days che ha portato il bowling in tv in Italia negli anni '70 - Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo piano piano risalito la china, considerando anche che abbiamo avuto a che fare con la crisi economica che ha portato alla chiusura di tanti bowling center».
Oggi in Italia i giocatori affiliati alla federazione sono circa 2.500, oltre ad altri mille giocatori amatoriali, «che non vanno identificati con i giocatori del sabato sera - puntualizza Brandolini - Anche loro sono riconosciuti dalla federazione ma a differenza degli associati, hanno solo la tessera e non partecipano alle gare».
Comunque, dice oggi il ct campione del mondo «il progetto è partito e oggi siamo qui a festeggiare. Ci siamo lasciati i problemi alle spalle e abbiamo cercato solo di guardare avanti e di scovare i talenti per ripartire. E il tutto a spese nostre. Oggi posso dire che ha vinto una grande squadra, fatta di gente più grande (Reviglio è anche consigliere federale) e di giovani appassionati. Il Fonzie del gruppo? Lo abbiamo lasciato a casa per problemi di lavoro - fa sapere Brandolini - Ma è con noi Erik Davolio, un ragazzo di vent'anni e che di professione fa il panettiere. È venuto al Mondiale per la prima volta ed ha vinto. Speriamo che questo esempio serva anche per far tornare in auge il bowling anche in Italia», conclude Brandolini che adesso spera in un regalo anche da parte di Malagò.
«Siamo venuti a Hong Kong a costo zero, spesati solo di albergo e vitto. Magari questa vittoria porterà qualche cosa anche alla federazione e sarebbe un'altra bella vittoria». Intanto, la finale che ha consacrato gli azzurri è stata trasmessa dal canale olimpico del Cio, forse segnale di attenzione in un'era di apertura a nuove discipline. Prima della medaglia d'oro di Hong Kong l'Italia vantava solo un bronzo al torneo iridato del 1971 a Milwaukee.
«Questo è un sogno che si avvera - ha detto Antonio Fiorentino - Viviamo e ci alleniamo per questi momenti, ed è incredibile, abbiamo affrontato due delle migliori squadre del mondo e le abbiamo battute dopo essere finiti al 22mo posto all'ultimo Mondiale di Las Vegas». «Abbiamo commesso alcuni errori e questi errori in situazioni critiche si pagano a caro prezzo - ha commentato il ct del Team Usa, Rod Ross - l'Italia ha capitalizzato al meglio questi nostri errori e non siamo più riuscita a riprenderla».
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