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Leonard Bundu sfida El Sepultero nell'avventura americana

Stanotte l'incontro tra Leonard Bundu e Pablo Munguia. Per il pupillo di Leonardi è il primo passo di una nuova avventura negli Usa
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Il leone africano contro El Sepulturero: non è il titolo di un film che segna l’improbabile riesumazione dello spaghetti-western in salsa castigliana o del peplum mescolato con la mitologia azteca bensì, quasi alla lettera, la frase di lancio del match che vedrà il rientro sul ring di Leonard Bundu.

Avevamo lasciato il campione fiorentino (ma presente a Brescia in un terzo dei suoi combattimenti) alle prese con Keith Thurman nello sfortunato incontro per il titolo mondiale Wba dei welter, perso a dicembre 2014 a Las Vegas. Lo ritroviamo - dopo una vacanza on the road per le strade americane e un periodo di riposo attivo (ha fatto perfino lo sparring partner di lusso per Fiordigiglio) - nuovamente in Usa: stanotte, nello stato di Washington, al Little Creek Casino di Shelton (poco distante da Seattle), incrocerà i guantoni con Pablo Munguia, campione nazionale messicano, detto «el sepulturero», cioè «il becchino», soprannome che gli deriva non tanto dalla ferocia sul quadrato (ha un record buono, ma non irresistibile: 21 vittorie, di cui 12 per KO, e 7 sconfitte) quanto dalla professione di tumulatore a Città del Messico…

Non deve ingannare il profilo meno affascinante della location (ma il match clou della serata, con protagonista l’imbattuto medio Dominic Wade contro il veterano australiano Sam Soliman, testimonia in realtà il livello alto dell’appuntamento) né l’appeal incerto dell’avversario: sarà boxe vera, per meritarsi altri incontri di cartello, come da accordi tra i manager locali e Mario Loreni, promoter bresciano che segue il suo pupillo anche in questa nuova avventura. Nonostante la sconfitta nella capitale del vizio, Bundu ha raggiunto alcuni obiettivi: dimostrato di essere, pur a quarant’anni suonati, un pugile integro; messo in mostra una scherma elegante, non sfigurando di fronte a un pugile più giovane e quotato; guadagnato la stima degli organizzatori e, di conseguenza, un’appendice di carriera a stelle e strisce.

Circa l’avversario, anche il fisico di Munguia rimanda un po’ al western, sul versante dei caratteristi amati da Leone, Corbucci e Sollima per ruoli picareschi: brevilineo, tozzo, una zazzera folta e corvina, viso dai tratti marcati, con i baffi (rarità nella boxe); un tipino comunque da prendere con le molle, anche se per una volta Leonard godrà il vantaggio di un maggiore allungo. La vittoria per Bundu significa altre possibilità mondiali. E dato che, nonostante l’età, è tuttora il miglior pugile italiano, in tanti tiferanno per lui. Diretta tv del match su Showtime. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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