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Le 3 date (più una) che decidono il futuro del Brescia

L'agenda 2015 delle rondinelle si apre con tre date cerchiate in rosso: 10 gennaio, 15 gennaio e 2 febbraio. E si punta ad una quarta
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Il 2015 del Brescia Calcio si apre con tre date cerchiate in rosso, a cui potrebbe aggiungersene una quarta se il dialogo tra Ubi Banca e Rinaldo Sagramola si riaprisse seriamente.

La prima data è sabato 10 gennaio, quando scadrà il diritto di prelazione riservato alla famiglia Corioni per l'aumento di capitale fino a 10 milioni di euro deciso dall'amministratore unico Luigi Ragazzoni. Dopo quella scadenza, entro la quale è ormai scontato che dall'entourage dell'ex presidente non arriveranno capitali freschi, si apre una «finestra» per eventuali nuovi investitori esterni interessati ad acquistare la squadra.

Attenzione al 15 gennaio, quando è atteso il pagamento dei contributi per i calciatori e lo staff tecnico. Il mancato versamento di quanto dovuto comporterebbe una ulteriore penalizzazione di un punto in classifica, che potrebbe raddoppiare nel caso venisse contestata anche la recidiva per la mancata regolarizzazione di quanto dovuto nei trimestri precedenti. I punti «tagliati» alle rondinelle per irregolarità finanziarie e contributive sono già sei.

La terza data è quella del 2 febbraio, quando chiuderà il mercato di riparazione. Fatto, per le rondinelle, di partenze, con Di Cesare e Sodinha e Benalì tra i più richiesti (rispettivamente da Catania, Cesena e Inter).

Intanto le diplomazie sono lavoro perché Ubi Banca (principale creditore del Brescia) e Rinaldo Sagramola tornino a sedersi attorno ad un tavolo. Il piano dell'ex direttore di Palermo e Sampdoria (2 milioni da Profida, la società che rappresenta, 2 milioni dagli imprenditori bresciani e 6 da un finanziamento chiesto alla stessa Ubi) ha ricevuto la bocciatura dell'istituto di credito. Ora, però, si lavora per un riavvicinamento delle parti, per aggiungere una quarta data sull'agenda di questo Brescia traballante. Per Sagramola lo spiraglio è minimo: "E' molto difficile, ma mai dire mai. Certamente ci saremmo aspettati un’accoglienza molto diversa".

 

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