Sport

Lansdowne: «Io calciatore e operaio prima che cestista»

L’affascinante storia della guardia della Germani: «Solo lasciando il basket ho capito quanto l’amavo»
  • DeAndre Lansdowne in azione con la maglia della Germani
    DeAndre Lansdowne in azione con la maglia della Germani
  • DeAndre Lansdowne in azione con la maglia della Germani
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  • DeAndre Lansdowne in azione con la maglia della Germani
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    DeAndre Lansdowne in azione con la maglia della Germani
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Nella Germani che oggi giocherà la sua seconda amichevole stagionale (a Pisogne ore 18 contro Piadena di serie B; out Moss e Koenig oltre a Ceron e Galic, in dubbio Laquintana) occhi puntati su DeAndre Lansdowne. Per capire se darà seguito alla prestazione con la Juvi Cremona (23 punti) e per conoscere meglio un giocatore che ha accettato di raccontarsi nel ritiro di Ponte di Legno. E la sua è una di quelle storie che affascinano. 

«Dopo essere uscito dal College di Fort Lewis nel 2011, non vedevo l’ora di diventare professionista. Firmai un contratto con un’agenzia referenziata - svela DeAndre - dove c’erano procuratori abituati a portare numerosi giocatori in Europa. Aspettai invano che quel contratto mi tornasse firmato. (...) Decisi di riprendere a studiare, Scienze motorie. Dovevo però anche lavorare e quindi la mattina studiavo e dal tardo pomeriggio fino alla notte facevo l’operaio, costruivo case. Del basket per oltre un anno non ne volli più sapere. Nemmeno una partitella al playground. Zero»...

 

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