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Lamberti da Collare d’oro 30 anni dopo il record

Agli Europei di Bonn il record, due anni dopo ai Mondiali di Perth vinsi l’oro iridato
Giorgio Lamberti -  © www.giornaledibrescia.it
Giorgio Lamberti - © www.giornaledibrescia.it
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La sorpresa era svanita già in estate, quando durante una chiacchierata gli era stato anticipato il premio, ma nonostante ciò Giorgio Lamberti si è comunque emozionato leggendo la missiva vergata dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, nella quale gli veniva comunicata l’assegnazione del Collare d’oro.

«Ai miei tempi venivano premiati solo i campioni olimpici, da qualche tempo hanno cominciato a ricordare anche i campioni mondiali del passato. La cosa che più mi fa piacere è che il riconoscimento arriva a 30 anni esatti dal mio record del mondo sui 200 stile libero». Quel crono nuotato agli Europei di Bonn resistette per un decennio. E ancora oggi rappresenta il punto più alto della carriera del cinquantenne ex nuotatore, attualmente apprezzato dirigente.

«Stabilii il record al picco della mia forma, in una settimana in cui stavo benissimo e al termine di una gara tirata. Un anno e mezzo più tardi ai Mondiali di Perth vinsi l’oro iridato in condizioni opposte. Avevo problemi fisici e la finale fu tattica». Tra i due momenti quale rappresenta l’apogeo della carriera? «Non saprei scegliere. Direi entrambi. Il record perché ottenuto nel momento di massimo splendore, l’oro mondiale in quanto acciuffato con esperienza, determinazione e capacità mentale, un successo soprattutto di testa».

Ripercorrendo la propria vicenda agonistica Lamberti riflette sull’importanza dell’integrità fisica: «Decisi di smettere a 24 anni perché il mio corpo, soprattutto la spalla e la schiena, non reggeva più. Se fossi stato integro dal punto di vista fisico sicuramente avrei proseguito ancora qualche stagione». I Giochi. Campione iridato, primatista del mondo, ma mai protagonista alle Olimpiadi. «A entrambi i Giochi a cui ho preso parte, Seoul 1988 e Barcellona 1992, non ho potuto dimostrare il mio vero valore. Ero in condizione, ma per fatti indipendenti dalla mia volontà, l’influenza e un problema fisico, mi sono presentato al blocco non al cento per cento».

Lamberti giudica «in salute» il movimento natatorio azzurro: «Gli Europei in corta hanno dimostrato come alle spalle dei big stia crescendo una generazione di giovani e giovanissimi che possono garantire una continuità di risultati». Sugli scudi è salita anche la quattordicenne ranista tarantina, Benedetta Pilato: «Lasciamola tranquilla e facciamola crescere e maturare in pace, senza forzare le tappe né enfatizzare i suoi risultati». Mentre risponde alle nostre domande, Lamberti è in viaggio verso Riccione, teatro degli Assoluti fino a domani (sabato): «Non sarà facile gareggiare in vasca lunga già a dicembre, ma la scelta della Federazione è fondata, così da consentire ai più forti di staccare già adesso il pass per Tokyo». Chiusura sul movimento bresciano: «Le società fanno un lavoro dignitoso, sviluppando un’ottima base. Eccellere ad alto livello non è semplice, ma in campo regionale Brescia riesce sempre a smarcarsi dalle altre province lombarde. Per i miei figli sarà una stagione di crescita graduale, con l’obiettivo puntato sui Criteria della prossima primavera».

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