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L'addio a Saleri, ma il Brescia calcio non c’è: «Una vergogna»

Altobelli e Salvi contro il club: «Assenza pesante, il passato è un valore da rispettare»
L'ULTIMO SALUTO A SERGIO SALERI
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Lumezzane ha detto addio a Sergio Saleri, l’imprenditore morto sabato all’età di 89 anni, ex presidente del Brescia Calcio dal 1976 al 1981. I funerali si sono svolti ieri mattina, alle 10.30, nella Parrocchiale di San Sebastiano. A dare l’ultimo saluto a Saleri i figli Luca e Mariacristina, i nipoti, gli amici, i colleghi imprenditori, a partire dall’amico Aldo Bonomi, i dipendenti del gruppo Sil, e due glorie delle rondinelle di quegli anni, Egidio Salvi, capitano del Brescia che nella stagione ‘79/’80 aveva ritrovato la serie A, e Alessandro Altobelli, uno degli acquisti più azzeccati della gestione Saleri.

Sergio Saleri è stato un pezzo del Brescia Calcio. Un pezzo importante, presidente per 5 anni, in società per 14. Con lui alla guida le rondinelle conquistarono una storica promozione in serie A. Fu lui a far crescere talenti come Beccalossi o Bonetti, fu lui ad acquistare giovani come Alessandro Altobelli. Peccato che ieri, a Lumezzane, la società Brescia Calcio non ci fosse. «Una vergogna tuonano Altobelli ed Egidio Salvi, il capitano del Brescia di allora. «Ancora una volta il Brescia Calcio si distingue per assenza. Un’assenza che fa pensare» sospira Spillo.

Il club di Massimo Cellino, va detto, domenica ha pubblicato sul proprio sito un messaggio di cordoglio: «Il presidente Cellino e tutta la società Brescia Calcio si uniscono al dolore della famiglia Saleri per la scomparsa di Sergio». Un po’ poco, per le due ex rondinelle. «Certi valori o li hai o non li hai - dice Salvi - Questa è un’assenza che fa male».

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Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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