La vicenda Diamanti finisce sul Sun
«Brescia is not my favourite football club». Ovvero: il Brescia non è la mia squadra favorita. Parole che potrebbero essere uscite dalla bocca di un tifoso dell’Atalanta o del Verona, ma che hanno invece il copyright di Karren Brady. Donna impegnata nella politica, editorialista, conduttrice tv. Ma soprattutto, vicepresidente del West Ham. Che, nonostante il ruolo che ricopre all’interno di uno dei club più noti a Londra, ogni settimana tiene una rubrica sulle colonne del tabloid Sun.
Cosa da noi impensabile (vi immaginate Galliani che scrive dell’Inter o della Juventus?), ma che in Inghilterra rientra nella normalità. Giusto per fare un altro esempio, Harry Redknapp è stato allo stesso tempo allenatore del Tottenham ed editorialista del Guardian.
Bene, ma perché la signora Brady è così arrabbiata con il Brescia? Basta un nome: Alessandro Diamanti. È lui il protagonista, insieme alla società di via Bazoli, nell’ultimo editoriale del Sun. La vicepresidente degli Hammers attacca dicendo che l’affare del 2010 con il Brescia si è concluso in una sorta di dramma, di quelli che ci si aspettano solitamente dalle soap opera. «E probabilmente - prosegue - solo io e la mia banca sappiamo quanto siamo rimasti con il fiato sospeso».
Di fatto la signora Brady sottolinea che la Fifa, con grande imbarazzo, è intervenuta per «forzare» il Brescia a versare nelle casse del West Ham l’ultima rata del pagamento di Alessandro Diamanti, a tre anni dalla chiusura dell’affare che portò il fantasista in biancazzurro. Nel giugno scorso i dirigenti delle rondinelle avevano dato al club inglese 200mila euro per evitare una penalizzazione da scontare in questo campionato: restavano però circa 700mila euro da consegnare per chiudere i conti, cifra che stando alle parole della signora Brady pare sia arrivata a destinazione. Chissà, magari adesso il Brescia le starà più simpatico...
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