La storia di Bonazzoli, "disoccupato" a 33 anni
Centosettantaquattro presenze, quarantacinque gol e una fascia da capitano non sono bastati a battere la crisi. Perché è quella che, secondo Emiliano Bonazzoli, l'ha costretta a rescindere il contratto dopo sei stagioni sullo Stretto. La Reggina ha rappresentato una buona fetta della sua vita professionale, anche se gli ultimi sei mesi sono stati da separati in casa e i due anni di contratto ancora in essere sono stati cancellati da due firme consensuali.
«Questa crisi -spiega il centravanti di Cadimarco di Fiesse - ha investito anche il mondo del calcio e la serie B è stata una delle categorie più colpite. Molte società non hanno i soldi per potersi permettere contratti "pesanti" e non riescono ad onorare quelli già esistenti. Così a me e altri sei compagni è stato detto di cercarci un'altra squadra, e questo nonostante mi fossi dimezzato lo stipendio due ani fa e spalmato quello dell'anno scorso».
I tifosi ti hanno sostenuto sempre e nel match al «Granillo» con il Novara hanno esposto lo striscione «Rivogliamo Bonazzoli»...
«Il presidente Foti mi ha detto che la squadra rischiava punti di penalizzazione se non avesse pagato tutti gli stipendi e così, con una buona uscita, si sono tolti il peso del mio onorario e io ho evitato problemi ai compagni».
Trovarsi a spasso dopo una bella carriera è diventato un fatto sempre più frequente
«La mancanza di soldi ha "costretto" le società a buttarsi sui giovani, barattando spesso l'esperienza con delle incognite. Eppure, gente come me o Diana penso possa dare ancora molto. La voglia di giocare è sempre tanta».
L'assenza di contatti e la disponibilità ad un'esperienza all'estero l'hanno portata a contattare il vecchio compagno nelle rondinelle Tal Banin.
«Ora allena l'Hapoel Haifa (sua prima squadra da giocatore, ndr) e pareva si potesse trovare un accordo, poi saltato per le dimissioni del presidente
».
Un pensierino al Brescia?
«Mai dire mai. Ma sono una prima punta, so che non è un ruolo scoperto. Però se mi chiamassero
».
Fabrizio Zanolini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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