Sport

La serie A aspetta il Governo, ma restano dubbi su ripresa

Sul tavolo c’è anche la questione relativa al comportamento da tenere in caso di nuova positività
Cristiano Ronaldo - © www.giornaledibrescia.it
Cristiano Ronaldo - © www.giornaledibrescia.it
AA

Ore di attesa per il mondo del calcio italiano. Entro lunedì il Governo dovrebbe rendere noti i contenuti del nuovo decreto per l’emergenza sanitaria e dunque prendere anche una posizione ufficiale sulla possibilità di far ripartire il mondo dello sport.

La data indicata sul calendario è quella del 4 maggio, ma per il momento si parla solo di allenamenti. Il ministro per le Politiche giovanili e lo Sport Vincenzo Spadafora sta studiando nel dettaglio il protocollo presentato dalla commissione medico-scientifica della Federcalcio e nelle prossime ore riceverà anche il lavoro fatto da Coni e Cip, interrogati per raccogliere i suggerimenti di tutte le federazioni e gli organismi sportivi per la ripresa degli allenamenti.

L’attenzione del Governo, come più volte ribadito dallo stesso Spadafora, è rivolta verso tutto il mondo sportivo e non solo verso il calcio, ma la Figc aspetta risposte particolari perché, diversamente da tutti gli altri sport, spera ancora di poter riprendere l’attività ufficiale nell’ultima parte della primavera per concludere la stagione entro il 2 agosto, nuova dead-line indicata dal presidente Gabriele Gravina.

Una corsa contro il tempo che potrebbe però non rivelarsi impossibile per la Serie A se fosse plausibile programmare i primi match ufficiali entro metà giugno. Ecco perché i club del massimo campionato attendono con attenzione le decisioni del Governo, accomunati (con poche eccezioni) per ragioni soprattutto economiche sulla necessità di disputare le ultime 12 giornate, ma ancora divisi su alcuni importanti aspetti medici e giuridici.

I dubbi riguardano in particolare i tempi della ripresa. In primo luogo i club starebbero valutando la possibilità di posticipare il ritorno in campo per gli allenamenti di una decina di giorni qualora, come sembra probabile, il Governo non potesse assicurare il via libera alle competizioni ufficiali già col prossimo decreto. Questo per evitare beffe economiche in un periodo già complicato: il protocollo preparato dalla commissione presieduta dal professor Zeppilli prevede infatti un forte impegno delle società per i test medici necessari a minimizzare il rischio di nuovi contagi e anche per l’organizzazione dei maxi-ritiri, condizioni peraltro difficili (se non impossibili) da rispettare per Serie B e soprattutto Lega Pro.
Ma i club hanno anche manifestato altri dubbi e aspettano chiarimenti definitivi dalle autorità competenti.

Sul tavolo c’è la questione relativa al comportamento da tenere in caso di nuova positività: bastano due tamponi di controllo come suggerito dalla commissione della Figc oppure è necessario rimettere tutto il gruppo-squadra in quarantena, di fatto bloccando nuovamente il campionato? Da verificare ci sono poi la disponibilità dei tamponi e la validazione dei test sierologici, ma anche le eventuali responsabilità legali in capo ai medici sociali. Tutte questioni da chiarire prima della ripartenza degli allenamenti: ecco perché è fondamentale conoscere l’orientamento del Governo sul mondo dello sport.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

Condividi l'articolo

Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato