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Inzaghi è arrivato a Brescia: primo summit a cena con Cellino

Ieri blitz del nuovo tecnico che firmerà domani Al lavoro sulla rosa: Pippo giocherà col 4-3-1-2 o 4-3-2-1
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BRESCIA, INIZIA L'ERA INZAGHI
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Il tempo di Filippo Inzaghi sulla panchina del Brescia è già cominciato. In anticipo rispetto alla firma del contratto e all’annuncio dell’ufficialità del suo incarico: un’ufficialità che salvo sorprese arriverà nella giornata di domani (non oggi perché Massimo Cellino di martedì non chiude mai nulla...). Ma si tratta giusto di forma. Che passa decisamente in secondo piano rispetto alla sostanza che racconta: Inzaghi - col quale l’accordo è chiuso già da sabato - è già arrivato a Brescia

È un blitz quello che l’allenatore piacentino ha effettuato nella serata di ieri. Si è ritrovato col diesse Roberto Gemmi al Blu Hotel, ovvero quello che è il quartier generale del Brescia in occasione dei ritiro pre partita. I due sono stati avvistati nella hall poco dopo le 19.

Più tardi sono poi stati raggiunti dal presidente del Brescia che come previsto è ritornato al lavoro in città giusto ieri dopo un breve periodo d’assenza che lo aveva portato a Londra. E così, se il breve regno di Pep Clotet si era nei fatti chiuso con un pranzo in quello stesso hotel, l’era di Inzaghi si è aperta con una cena. Un vertice a tre a tutti gli effetti nel quale è fin troppo scontato immaginare quale sia stato il tema principe: il mercato.

Partiamo dalle basi. Sul modulo da utilizzare un confronto x’è già stato in tema di trattativa. L’assetto di riferimento del Brescia sarà il classico 4-3-1-2 con possibili variazioni sul 4-3-2-1. Detto che l’unico vero precetto da seguire è l’utilizzo della difesa a quattro.

L’idea. L’intenzione del presidente del Brescia, è quella di consegnare a Inzaghi una squadra fatta almeno per il 90% entro l’inizio del ritiro di Darfo, dunque nei primi giorni di luglio. A costo di spendere di più di quanto non accadrebbe temporeggiando. L’intenzione è questa, poi è chiaro che dovranno maturare le giuste circostanze: si cercherà di fare il possibile. In modo da cercare di dare un segnale chiaro e preciso a tutti su quelle che sono le ambizioni di un vero rilancio da serie A per il Brescia. Inzaghi, è confermato, firmerà un contratto biennale. E non un 1+1 legato al raggiungimento della promozione proprio per dare l’idea a Inzaghi di voler costruire con lui un progetto vero e senza la pressione «sulla carta» per il raggiungimento del risultato a tutti i costi. Un segnale di fiducia anche se l’obiettivo massimo è nel mirino, assolutamente, già per questa stagione: è scontato.

Inzaghi ha scelto il Brescia per tornare a vincere e darsi eventualmente una nuova chance nella massima serie conquistandosela sul campo, senza scorciatoie. Cellino è rimasto colpito dall’entusiasmo di Inzaghi già in occasione del primo contatto risalente a qualche settimana fa: l’apertura a una trattativa era stata massima. Da lì in avanti sono stati poi tanti i nodi da sciogliere, compreso quello relativo allo staff. Al tecnico è stato dato un budget complessivo, comprensivo del suo stipendio, in base al quale ha deciso quanti collaboratori portare: 3 o forse 4. Gastaldello.

In tutto questo dovrebbe restare il preparatore dei portieri Alessandro Vitrani mentre «balla» la posizione di Daniele Gastaldello: è stimato potrebbe anche iniziare un percorso «in proprio» su una panchina delle giovanili. Ma la situazione resta da valutare. Il punto chiaro è che il Brescia va al rialzo delle ambizioni e si è «passato sopra» anche alla non banale questione dei tre tecnici ancora sotto contratto. Non c’è aria di risoluzione con nessuno e Delneri, che era stato contattato per sondare il terreno avrebbe risposto che per lui non ci sarebbero stati problemi a tornare. Ora però conta solo che il nuovo corso è già nel vivo.

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