Il ritorno del basket, il Brescia sale e scende
Il 9 luglio del 2009 nasce il Basket Brescia Leonessa: in due stagione è serie A. Iachini in 10 mesi dal boom alla retrocessione
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Meno di 24 mesi per colmare due vuoti di 13 e 19 anni. Il 9 luglio 2009 nasce il Basket Brescia Leonessa che si iscrive alla terza serie nazionale, avendo acquisito i diritti della Juvi Cremona. I coniugi Matteo Bonetti e Graziella Bragaglio riprendono così il discorso interrotto nell’estate del ’96 dalla liquidazione del Basket Brescia. Il primo campionato della Centrale del latte affidata a coach Furlani è promettente: quinto posto e relativi play off con eliminazione in gara-3 per mano di Omegna.
La stagione successiva, iniziata in sordina, si trasforma in un esaltante crescendo grazie anche all’avvento in panchina di Dell’Agnello e all’ingaggio di Rombaldoni. La Centrale chiude al secondo posto, elimina Perugia 3-1 e vola in finale con Trapani, vincitrice del girone Sud, che dispone del vantaggio del fattore campo. Prime due partite dunque al PalaIlio dove Brescia piazza un «uno-due» micidiale: 85-81 in gara-1 (Farioli 16, Rombaldoni 15, Gergati 14, Bushati e Ghersetti 13, Stojkov 10) e 76-70 in gara-2 (Gergati 17, Bushati e Rombaldoni 14, Rezzano 12, Farioli 10 e Crow a quota 9).
Venerdì 20 maggio, in un San Filippo finalmente stipato, la Centrale completa l’opera con un 95-57 che rappresenta il punto esclamativo a una stagione che riconsegna la massima serie all’ombra del Cidneo dopo diciannove anni, un mese e diciotto giorni. Il trionfo della Centrale segue di pochi giorni la retrocessione in serie B del Brescia, sancita l’8 maggio dalla sconfitta interna con il Catania alla terz’ultima giornata, a nemmeno un anno di distanza dalla tanto attesa promozione conquistata nei play off, dopo averla letteralmente gettata via nell’ultima partita di campionato a Padova. Ma proviamo ad andare con ordine.
Il 2009 inizia con il Brescia affidato a Nedo Sonetti (il tecnico del precedente approdo nella massima serie) che ha preso il posto di Cosmi dopo la quinta giornata.
La squadra è costantemente in zona play off, ma la sconfitta di Grosseto alla terz’ultima giornata consiglia Corioni all’ennesimo cambio in panchina. Riecco dunque Alberto Cavasin, già tecnico delle rondinelle dal febbraio al maggio 2005, dunque l’ultimo mister in serie A. L’impatto è eccellente: due vittorie che valgono il quarto posto e l’Empoli eliminato in semifinale (1-1 e 3-0). Contro il Livorno è però tutta un’altra musica: 2-2 al Rigamonti in rimonta e secco 3-0 al Picchi. Cavasin viene comunque confermato, ma dura soltanto otto giornate (e 13 punti) venendo rimpiazzato da Iachini. Il quale a sua volta resta in sella soltanto grazie alla prodezza di Flachi contro il Modena, poco prima di Natale.
Quel giorno inizia però il recupero del Brescia che il 30 maggio scende all’Euganeo secondo in classifica: la vittoria vale dunque la promozione, ma le rondinelle perdono, sono scavalcate dal Cesena e costrette ai play off. Dove soffrono con il Cittadella (vittoria in trasferta e sconfitta in casa sempre per 1-0 con passaggio del turno in virtù della miglior classifica) e nella finale d’andata a Torino (0-0).
Il ritorno, il 13 giugno, invece finisce 2-0 con le reti di Possanzini e Caracciolo che valgono la serie A. Affrontata con una coppia d’attacco che promette faville (Eder-Caracciolo) supportata dal talento emergente del calcio italiano, quel Diamanti che presto farà il suo esordio in Nazionale. E invece dopo un inizio al fulmicotone (9 punti nelle prime quattro giornate, con relativo secondo posto alle spalle dell’Inter) il progressivo declino, il breve interregno di Beretta (6 punti in 7 partite) e il già citato epilogo.
Franco Bassini
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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