Sport

Il punto sulle palestre, tra riapertura e misure di sicurezza

L'incertezza dei gestori, i numeri che riguardano la provincia di Brescia, i quattro punti fondamentali per la sicurezza
Palestra (simbolica)
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IL PUNTO
Dovrebbe durare in totale 91 giorni il black-out delle palestre in Italia. Chiuse dal 24 febbraio per l'emergenza coronavirus, sono in predicato di riaprire il 25 maggio. Questo, almeno, stando alle indicazioni generali del Governo. Per quanto concerne la Lombardia e Brescia, però, la data del 25 non è del  tutto certa. La nostra regione, come è tristemente noto, è stata e resta l’epicentro italiano della pandemia. In un trend comunque positivo, la Lombardia resta maglia nera in termini numerici circa i nuovi contagi da Covid -19. Le palestre bresciane attendono quindi la conferma dal Pirellone circa la data del 25 maggio. Non solo: serve un protocollo chiaro e preciso al quale attenersi per la riapertura degli  impianti. 

Palestra (simbolica)
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LE NORME
Quattro le principali linee guida che sono state date fin qui ai gestori delle palestre.
1) La sanificazione costante delle strutture e degli attrezzi. Quest’ultima va eseguita mediante alcol e salviette di carta
2) Il controllo della temperatura all’ingresso, tanto ai dipendenti quanto agli utenti.
3) L’obbligo della mascherina. Così come accade dal 4 maggio per i runner e i ciclisti, sarà possibile non indossare il dispositivo di protezione durante l’attività fisica, sia essa cardiovascolare o sportiva ad alta intensità. 
4) La distanza tra chi si allena dev’essere di almeno di 2 metri.

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QUANTI UTENTI
Le indicazioni parlano di una persona ogni 7 metri quadri di superficie. L’ingresso nelle palestre e nei centri fitness non sarà quindi libero.

ULTERIORI PROTEZIONI
Le palestre dovranno dotarsi di barriere anti-fiato in plexiglass: sono obbligatorie ai banconi delle reception, ma dovranno essere installate anche tra gli attrezzi.

GLI SPOGLIATOI
Difficilmente, almeno in una prima fase, sarà consentito l’utilizzo degli spogliatoi. Circostanza che renderà molto complesso, se non impossibile, l’utilizzo di palestre in pausa pranzo dal lavoro. 

I NUMERI
Nel Bresciano esistono almeno 150 palestre di medie e grandi dimensioni. Infinita la costellazione di piccoli centri fitness, studi di yoga e di Pilates. Si stima che nella nostra provincia ci siano oltre 25mila persone impiegate in questo settore, tra istruttori, personale amministrativo, addetti alla manutenzione e alle pulizie. Ricavando il dato dalla media nazionale (9%) di persone che si appoggia a palestre e centri sportivi per fare attività fisica, si stima che la questione della riapertura interessi circa 100mila bresciani. Spannometricamente, sono invece 400mila gli abitanti della nostra provincia che fanno attività sportiva in generale.

LE PAROLE

Lucio Zanchi, amministratore delegato Millennium e membro del consiglio direttivo dell’Anif
Lucio Zanchi, amministratore delegato Millennium e membro del consiglio direttivo dell’Anif

«È un’attesa snervante, e il nostro movimento fatica a capire come destreggiarsi». Lo afferma Lucio Zanchi, nella doppia veste di amministratore delegato di Millennium Sport & Fitness Srl (palestra, piscina, terme) di Brescia e di membro del consiglio direttivo dell’Anif, Associazione nazionale impianti fitness e sport, con sede a Roma e con un forte e attivo comitato lombardo. «Siamo chiusi dal 24 febbraio - aveva già raccontato al nostro quotidiano -. Secondo una recente ricerca di Milano Finanza, il 70% delle palestre italiane sarebbe destinato a chiudere dopo cinque mesi di inattività. Forse si tratta di una percentuale un po’ troppo alta, ma il problema rimane. Ed è serio».

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DA ROMA: IL RASSUNTO
Le linee guida del Governo per la Fase 2 sono state approntate e sono già state inviate ufficialmente alle Regioni: dal 18 maggio, seguendo le regole degli esperti del Comitato tecnico scientifico, potranno far ripartire le attività valutando autonomamente quali riaprire subito e quali invece devono ancora attendere, come i centri sportivi e le palestre per i quali - come si diceva - si ipotizza il 25. «Si tratta di indicazioni che il Governo dà per una tutela rigorosa ed esclusiva sul lavoro», ha affermato il ministro delle Autonomie Francesco Boccia in Parlamento, ribadendo però la necessità di muoversi con la massima cautela: l’Italia «è un malato in condizioni migliori di prima. Ma è pur sempre un malato, che non può permettersi ricadute». Lunedì 18 maggio ci sarà dunque il primo banco di prova per il secondo step della Fase 2, anche se le difficoltà già si intravedono: i documenti tecnici riguardanti negozi, bar, ristoranti, spiagge, estetisti e parrucchieri fissano paletti molto stringenti.

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IL MINISTRO ALLO SPORT
Così Vincenzo Spadafora, ministro allo Sport, circa le palestre: «Le riapriremo massimo entro il 25 maggio, se possibile anche prima. Deve partire tutto lo sport di base, devono riaprire tutti quei centri che sono una grande risorsa nelle città italiane». Spadafora ha sottolineato che il Governo è pronto a trovare risorse per tutte quelle realtà che potrebbero avere problemi ad attuare il protocollo di sicurezza.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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