Il gran giorno della Centomiglia nel ricordo di Umberto e Greta
La 71ª Centomiglia naviga. Nel Pelèr mattutino oppure nelle brezze pomeridiane. Con la partenza alle 8.30 dal porticciolo di Bogliaco, a Nord si gira alle boe di Campione e Limone/Capo Reamol. A Sud si transiterà da Bardolino. Quale condizione meteo riserverà oggi il Garda? Come sempre, il vero giudice della gara italiana più longeva. Una bandierina sulle barche ricorderà Umberto e Greta, i due ragazzi scomparsi sul nostro Lago nel giugno scorso. Sarà la prima volta sotto le ali della Vittoria Alata, che la città, Brescia Musei e Visit Brescia hanno voluto come testimone di questa storia tutta bresciana, almeno alle origini.
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Prima nel ’51
Iniziata nel 1951, quando vinse Airone, un 6 Metre, una carena lunga in verità di circa 11 metri armata dal conte veronese Peretti Colò. L’anno successivo s’imposero i tedeschi del Manjana, che fecero diventare l’evento internazionale con i bavaresi a conquistare tutto il podio: primo fu un «30 metri quadri» che arriva dallo Starnbergsee, uno dei laghi di Monaco; seconda e terza le leggere Rennjollen del Chiemsee.
Lo scafo vincitore apparteneva ad una classe nata in Svezia sulla quale si sono cimentati grandi nomi della vela come il danese Henry Rasmussens, gli statunitensi Francis Herreshoff e Manfred Curry, un medico che tutti credevano tedesco, in verità solo nato in Germania, tanto da correre alle Olimpiadi di Amsterdam nel 1928 per gli Usa.
Curry era famoso per tutta una serie di sue invenzioni, a cominciare dal fiocco Genoa. Ma soprattutto per le sue analisi e discussioni sulla fluidodinamica su scafi e vele con Albert Einstein, per il quale realizzò una Jollen Kruizer. In quella seconda edizione le flotte videro due partenze, come annotò il nostro corrispondente di allora da Salò, Achille Rapetti. Si partì con pioggia e un vento impetuoso che costrinse molte imbarcazioni ad abbandonare la regata. I tedeschi, arrivati numerosi, formarono subito una «Panzer-division» che sembrò scatenata.
Dopo poco più di 16 ore di navigazione ed a distanza di pochi minuti una dall’altra, si presentarono a Gargnano (come sarà oggi con la passerella dopo il traguardo a Bogliaco) le tre imbarcazioni tedesche. La prima fi appunto il 30 metri quadri Manjana di Martin Adolff, giovane timoniere di soli 19 anni. Quasi un’ora dopo le altre due teutoniche, arrivò Adnar di Gianvico Saccardo; dopo due ore Airone di Umberto Peretti Colò.
Vocazione
«Quasi per caso, grazie alla presenza dei tedeschi - ci spiegò, qualche anno dopo. Vittorio Bettoni Cazzago, una delle vere anime del Cv Gargnano - la nostra Centomiglia divenne una sfida internazionale». Grazie anche agli articoli sulla stampa oltre le Alpi, che fece accrescere l’interesse dei Club dei laghi d’Europa e con esso la nascita del primo mito della vela del Benàco.
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