Sport

Il dottor Rosa scrive agli amici runners e camminatori

L'invito dell'allenatore dei maratoneti e il monito di Maurizio Casasco, presidente della Federazione europea medici dello sport
Persone che si allenano all'aperto - Foto © www.giornaledibrescia.it
Persone che si allenano all'aperto - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Di fatto non è, almeno per il momento, vietato da qualche decreto, ma resta il fatto che correre e camminare, anche da soli e in luoghi sicuri, è altamente sconsigliato. Su queste frequenze si stanno mobilitando in molti per ribadire di restare in casa il più possibile e di limitare al massimo le uscite. 

Quello della corsa o della camminata in sè, non sarebbe un problema, ma un potenziale rischio per chi decide di uscire a fare sport. Una caduta, un malore, un qualsiasi tipo di imprevisto, in una situazione emergenziale come quella che la nostra città sta vivendo, con strutture ospedaliere ormai allo stremo, potrebbe diventare qualcosa di molto difficile e oneroso da gestire.  

Tra chi si è voluto esporre, per competenza e professionalità, c'è il dottor Gabriele Rosa allenatore di maratoneti e atleti con parecchi allori nel carnet. Di seguito la lettera che ha scritto rivolto alle amiche e agli amici runners e camminatori. 

Cari tutti,
Sono ormai più di cinquant’anni che mi interesso a voi.
Siete stati il filo conduttore della mia vita e in questo momento mi rivolgo a voi perché sono assolutamente certo che potrete essere molto utili ai vostri genitori, ai vostri figli e a tutti coloro a cui volete bene. So che state vivendo questo dramma con grande senso di responsabilità e so anche che dalla condivisione di questo difficile momento avrà inizio la nostra ripresa, quando tutto sarà superato.
La Resilienza….Quella forza interiore che avete tutti sviluppato praticando sport, quella capacità di superare i limiti della fatica, di tenere duro per arrivare al traguardo raggiungendo talvolta, contro ogni previsione, obiettivi insperati e risultati impensati.
Vi chiedo di applicarla ora a questa incredibile quotidianità che ci viene indicata, per superare i grandi sacrifici ai quali tutti siamo chiamati. 
Vi chiedo di metterla a disposizione delle persone più deboli e bisognose di sostegno morale e fisico. Voi siete forti, motivati, allenati e per questo fondamentali per il superamento di questa crisi ed il rilancio di questa meravigliosa popolazione.
Il modo e le attività con cui potrete operare sono a vostra discrezione ma so che, ognuno di voi, ha la forza morale per fornire un contributo fondamentale a tutti coloro che vi circondano.
Lavorate da casa. Attenetevi alle regole che ci hanno proposto.
Sono più che mai certo che con la stessa grande motivazione con cui per anni vi siete allenati, potrete fornire un contributo fondamentale a tutta la popolazione italiana.
Vi ringrazio e vi sono vicino.
Ci ritroveremo presto sulle strade e sui cammini di tutta Italia e del mondo a esercitate questi meravigliosi, semplici e naturali gesti, a noi tanto cari, che sono il cammino e la corsa.

 

A Rosa si unisce anche il monito di Maurizio Casasco, presidente della Federazione europea medici dello sport e di quella italiana. 

«No alla corsetta, anche se in solitario è comunque un modo di esporre noi stessi e la comunità al rischio di contagio. Correre per la strada è una fuga dai propri doveri civici ed è un rischio ulteriore». 

«Non ci devono essere zone grigie nei nostri comportamenti - sottolinea in un'intervista al Corriere della Sera -. L’attività dentro casa è un buon sostitutivo anche in mancanza di giardino e terrazzo. Ci sono chat e programmi web che propongono schemi di allenamento per ogni livello. Bastano un tappetino e, per chi l'ha, una cyclette. Il virus quando arriva non fa condoni nè sanatorie».

Casasco rivela che «l'esperienza italiana è vista come un modello da seguire non solo perchè siamo il primo Paese occidentale ad affrontare questa emergenza, ma anche in quanto noi siamo sempre stati un punto di riferimento, come federazione medica del Coni e come società scientifica».

E poi aggiunge: «Smettiamola di parlare di quando riparte il campionato. In questa fase così difficile per la nazione dobbiamo avere senso di responsabilità. Ognuno deve rinunciare a una parte dei propri interessi. Spazziamo il campo da preoccupazioni ridicole di fronte a quanto sta succedendo».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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