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Il commento di Cristiano Tognoli

Serata complicata per i ragazzi di Scienza. Scaglia e Salamon acciuffano due volte gli umbri.
AA

 Eccola qui, la classica buccia di banana. Che ti fa perdere l'equilibrio proprio quando ti senti padrone della situazione. Una doppia buccia, sulla quale il Brescia scivola e rischia di farsi molto male, ma alla fine riesce a gettarla nella spazzatura. Dove non è il caso di mettere il pareggio con il Gubbio, primo X casalingo e quarto stagionale.

No, non è da buttare anche se ottenuto contro una squadra che ha dimostrato tutta la sua pochezza, meritando di essere in fondo alla classifica. Non si butta via nulla, in un anno da prendere così come viene. Anche nella serata più difficile, nel giorno in cui si vede il calcio più brutto, non aver perso è una grande notizia. Dove non ci arriva con il gioco, il Brescia ce la fa con il cuore e la certezza di avere sempre un'ultima cartuccia da sparare. Era già successo a Nocera e Modena che si recuperasse uno svantaggio, non ancora il doppio svantaggio. Ieri sì. Niente calcio champagne, stavolta. Succede. Anche la partita all'apparenza più facile può diventare la più difficile.

Brescia lungo e sfilacciato, con una difesa insicura e poca qualità in mezzo. Ma che nel finale ritrova l'anima combattiva. Il Rigamonti capisce. Mai un fischio, mai un rimprovero. Segno di maturità. E ai titoli di coda in Curva nord compare lo striscione «Grazie ragazzi, orgogliosi di come state onorando la maglia».

L'imbattibilità è salva, così come la permanenza in zona play off e il terzo posto con
immutato vantaggio sulla settima (+3). E un punto guadagnato sui play out: distanti 11 lunghezze. Non c'è più la miglior difesa del campionato, ora del Toro che ha piazzato il primo vero allungo. Pazienza. È stata la serata delle prime volte. Primi gol in campionato con la V sul petto per Scaglia e Salamon. E dopo otto giornate in rete sono già andati sei giocatori.

Scienza inizialmente fa tirare il fiato non solo a Jonathas, ma anche ad El Kaddouri. Propone un attacco dove Scaglia è un po' trequartista con Antonio e un po' punta con Feczesin. C'è anche la novità della difesa a 3, con Dallamano sulla linea dei centrocampisti. L'inizio è al rallentatore. Sembra che in campo siano state distribuite dosi industriali di camomilla. Il Gubbio tiene il maggior numero di giocatori possibili dietro la linea della palla, per le rondinelle non ci sono spazi e il calcio veloce e frizzante non si vede. Solo tiri velleitari e colpi di testa: quello di De Maio (3') su punizione di Scaglia e quello di Benedetti (24') respinto in angolo.
Dallamano e compagni sono costretti a dare spesso palla all'indietro, Feczesin sente la mancanza del gemello Jonathas. Il cambio obbligato di Martina Rini con El Kaddouri dà una scossa.

Anche se sono gli umbri a passare: Cottafava insacca di potenza dopo una respinta corta di Berardi. Come a Nocera, il vantaggio avversario dura poco: 5'. Scaglia si traveste da Platini e insacca su punizione. Ci prova su calcio piazzato anche El Kaddouri a inizio ripresa, Donnarumma vola. Si rivede Zambelli, il Brescia migliora in fascia. Non basta per evitare il nuovo vantaggio umbro: errore di Berardi, scivola De Maio, gol sporco di Bazzoffia.

Dentro anche Jonathas. Il Gubbio si rintana in stucchevoli perdite di tempo, fa calcio speculativo e viene punito da un imperioso colpo di testa di Salamon su delizioso cross di El Kaddouri (il migliore). Ci sarebbe anche una palla per vincere (torsione di testa di Jonathas), ma aver limitato i danni con quella buccia di banana tra i piedi è già qualcosa.
Cristiano Tognoli
Cristiano Tognoli

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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