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Il Brescia per le scuole: Lezzerini e Bianchi incontrano gli studenti dell'Arnaldo

Secondo appuntamento del progetto dedicati agli alunni bresciani: la mattinata all'auditorium San Barnaba
  • Lezzerini e Bianchi hanno incontrato gli studenti dell'Arnaldo
    Lezzerini e Bianchi hanno incontrato gli studenti dell'Arnaldo
  • Lezzerini e Bianchi hanno incontrato gli studenti dell'Arnaldo
    Lezzerini e Bianchi hanno incontrato gli studenti dell'Arnaldo
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    Lezzerini e Bianchi hanno incontrato gli studenti dell'Arnaldo
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Secondo appuntamento del progetto dedicato alle scuole del Brescia. I protagonisti, questa volta, sono stati Luca Lezzerini e Flavio Junior Bianchi, che hanno incontrato i giovani alunni del liceo Arnaldo all’Auditorium San Barnaba in Corso Magenta: «Sono più emozionato qui che quando scendo in campo – esordisce il portiere -. Da piccolo non ero uno studente modello, ma mi applicavo. A quattordici anni ho lasciato casa per inseguire un sogno, e in parte sono riuscito a realizzarlo». L’ex Fiorentina ha poi raccontato l’emozione di vestire i colori biancazzurri: «Ti rendi subito conto che questa è una maglia che pesa: ci sono molte più aspettative e pressioni quotidiane. Quando scendi in campo sai di dover far bene. E poi abbiamo Piovani (il team manager, ndr) che ci racconta quotidianamente la storia di questo club».

Pensiero condiviso dal centravanti classe 2000: «Essere a Brescia è una grande responsabilità, da qui sono passati grandi campioni. Vedere la Curva piena mi emoziona, in giro vengo spesso fermato dai tifosi, che mi chiedono foto o mi fanno i complimenti».

Tra le molte curiosità sollevate dalla platea anche quella relativa agli idoli di entrambi: «Mi piace molto Courtois, è completo in tutto quello che fa – assicura Lezzerini -. La mia ispirazione invece è sempre stata Daniele De Rossi, per il modo in cui ha sempre vissuto il calcio». Bianchi cita invece Pandev: «Ho giocato con lui e altra gente che ha vinto tanto. Cerco sempre di imparare dai più forti: non ho un punto di riferimento in particolare. Dal punto di vista delle caratteristiche sono più simile a giocatori come Lautaro Martinez e Aguero».

Flavio ha poi riavvolto il nastro fino al gol allo scadere contro il Benevento, il punto più alto della sua stagione sin qui: «Il primo pensiero è stato quello di abbracciare i tifosi, cosa che peraltro non si può fare, tant'è che sono stato ammonito. Ma quello è stato un momento particolarmente emozionante per me».

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