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Il Brescia indifeso tra le difficoltà di Adorni e l’attesa di segnali

La sconfitta contro il Frosinone ha messo in luce errori individuali ma soprattutto dinamiche che si ripetono. Si aspetta il mercato
Davide Adorni contro il Frosinone - Foto New Reporter Pagliaricci © www.giornaledibrescia.it
Davide Adorni contro il Frosinone - Foto New Reporter Pagliaricci © www.giornaledibrescia.it
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Delusione, cocente delusione. E adesso attesa, febbrile attesa. Di segnali di mercato che diano linfa e spessore a quel Brescia che a Frosinone s’è intristito e afflosciato. Adesso, tocca a Massimo Cellino - rientrato ieri a Brescia dopo alcuni giorni fuori e segnalato dal suo entourage come pronto a passare davvero alla fase operativa di mercato - far luce sulle ombre del Brescia che una volta di più riguardano la difesa.

Che il tipo di «format» tattico che si vorrà proporre a regime porti a rischiare anche spesso è un conto, ma che sistematicamente i problemi che vengono a galla siano sempre gli stessi, è un altro. Ci sono state mancanze «concettuali», da squadra in «costruendo» domenica sera. Ma ancora una volta ci sono stati soprattutto errori individuali. A partire da quello di Andrea Papetti in marcatura su Moro. Ma viene francamente difficile gettare la croce addosso a un ragazzo di 20 anni che nelle ultime due stagioni (è molto difficile capirne la gestione) ha collezionato solo una manciata di presenze: sarebbe davvero molto facile farne un capro espiatorio. Certo, se in Papetti si crede davvero bisognerà fare in modo di farlo entrare davvero nelle rotazioni altrimenti ogni volta saremo punto e capo, ma appunto sarebbe sbagliato colpevolizzarlo.

Molto diverso semmai il discorso per Davide Adorni, unico 30enne in una rosa di under. Passano i mesi, passano le partite, ma la sensazione è che questo giocatore non sia ancora a proprio agio fuori da quello che è stato il suo guscio di Cittadella. Da uno come lui, con la sua esperienza, non ci si aspettano errori come quello commesso sul 2-0 nel faccia a faccia con Caso e anche a Pisa fu protagonista in negativo nell’azione del gol di Masucci. Il fatto è che si ripetono sempre le stesse dinamiche e il fatto è che da lui ci si attende che sia un riferimento sempre, a maggior ragione se manca Cistana. Ma da gennaio a oggi, su Adorni sono più i dubbi che le certezze. Ed è possibile che a questo punto possa anche scivolare nelle gerarchie.

Non è neanche da escludere che si possano aprire le porte su una riflessione che porti anche a una sua partenza (ma occorre ricordare che fu pagato 1,2 milio di euro) se si dovesse trovare un incastro che consenta ovviamente al Brescia di trovare un sostituto d’esperienza. Mettiamola così: a oggi se una partenza in difesa ci sarà, è più probabile che possa essere quella di Adorni che non di Cistana per il quale, al di là di rumor in crescendo tra Torino e Fiorentina, offerte vere (ancora) non ne sono arrivate.

Lo stesso vale per Bisoli (che non vuole partire e il Brescia non lo vuole cedere) mentre per Moreo era stato molto concreto un interesse del Pisa e ci pensa anche il Palermo. Ma nemmeno lui è sul mercato. Il vero mercato a cui il Brescia pensa è in entrata. Si registrano altri passi verso Viviani per il centrocampo mentre per la destra Dickmann - sempre della Spal che però prima dovrebbe essere certa di trovare il sostituto - è ufficialmente tornato prima opzione. L’alternativa è uno svedese. Poi, caccia al trequartista.

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