Il Brescia cerca con la Reggina l’anno di imbattibilità in casa
Mancano le torri quadrate sui quattro angoli, o alte cinta murarie a cingerne il perimetro, ma il Rigamonti ha comunque l’aria di un fortino attrezzato per respingere anche gli assalti più feroci e organizzati. Badare bene: inespugnabile è un termine improprio, perché ogni settimana (o al massimo ogni due) prende corpo una nuova scorribanda da disarmare daccapo. Missione che per il Brescia si riproporrà domenica (ore 15) contro la Reggina.
C’è però un dato oggettivo, rassicurante e che per alcuni versi desta impressione: il Brescia, in regular season, non incassa una sconfitta in casa dal 5 dicembre dello scorso anno, quando il Monza s’impose a Mompiano grazie ai timbri di Gytkjaer e dell’ex Machin (sempre per mano dei brianzoli arrivò l’ultimo ko casalingo nei play off, lo scorso maggio, nel primo dei due atti che produssero l’eliminazione delle rondinelle ad un passo dalla finale). Da allora 18 gare a Mompiano con 9 successi e altrettanti ko.
Chi sedeva un anno fa sulla panchina biancazzurra, Inzaghi, tornerà da comandante in capo dell’«esercito» nemico, animato dalla tentazione di spezzare l’imbattibilità interna della sua ex squadra, chiudendo un cerchio che, se le cose dovessero andare come Super Pippo auspica, avrebbe in lui un congiunto punto d’origine e d’arresto.
Sotto le ceneri di una sfida ad alta quota, che potrebbe consentire alla squadra di Clotet di agganciare un secondo posto, fiammeggiano i tizzoni di motivazioni non correlate direttamente a logiche di classifica. E al di là del desiderio (sano) di rivalsa di Inzaghi, questa sarà anche una gara dai connotati simbolici. C’è in ballo una ricorrenza: Brescia e Reggina si affronteranno il 4 dicembre, ad appena un giorno dall’anniversario di quell’ultimo tonfo con il Monza. Un «compleanno» da celebrare in anticipo di qualche ora, e possibilmente con un lieto fine.
Il paradigma, rispetto allo scorso campionato, si è rovesciato: il Brescia di Inzaghi stentava in casa (a parità di giornate, 14, era già caduto due volte al Rigamonti) e volava in trasferta, quest’anno è l’unica formazione imbattuta tra le mura amiche insieme a Genoa e Frosinone ed è incappato negli unici tre veri passi falsi di questo segmento di stagione a Frosinone, Bari e Cagliari. Eloquente il raffronto: a Mompiano si viaggia 2,14 punti a partita (15 in 7 turni) di media, che crolla a 1,14 in esterna. È in questa «comfort zone» che la banda di Clotet proverà a riaprire un filotto di vittorie. Magari grazie a un altro graffio di Ayé, capocannoniere dei match interni del Brescia con quattro reti. Uno a cui fa bene l’aria di Mompiano.
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