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I bresciani verso Tokyo: Vanessa Ferrari

Covid, infortuni, età le remavano contro: «Non mi sono data per vinta e ho lottato per il mio sogno»
Vanessa Ferrari - © www.giornaledibrescia.it
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Comunque vada, l’impresa compiuta da Vanessa Ferrari è già da cineteca. La Farfalla in Giappone vivrà la sua quarta Olimpiade a 30 anni. Acciuffando il pass Super Vany ha compiuto un capolavoro e adesso, a mente sgombra, si giocherà al meglio le sue carte. Più forte dell’età, degli infortuni, del Covid e dei regolamenti assurdi, la Ferrari ha dovuto fare il giro del mondo per essere nel paese del Sol Levante, esibendosi sulle pedane di Cottbus, Melbourne, Baku e Doha, sorbendosi quarantene e isolamenti, ma alla fine ce l’ha fatta.

A Pechino 2008 non aveva ancora 18 anni, ma aveva già l’oro iridato al collo. A fermarla fu un infortunio al piede, che non le consentì di esprimersi al massimo. A Londra 2012 e a Rio 2016 il responso del corpo libero a cinque cerchi le attribuì il piazzamento peggiore, quel quarto posto dal sapore di fiele. Una ginnasta qualsiasi avrebbe mollato, lei invece è andata avanti. Ma la sfortuna ha continuato a rincorrerla, con la rottura del tendine d’Achille durante i Mondiali di Montreal 2017. La carriera sembrava al capolinea ma lei si è messa in testa di qualificarsi per Tokyo. C’è riuscita al termine di un percorso che la pandemia ha allungato di un anno.

La frase. «Sono ripartita dalla delusione del quarto posto a Rio 2016 con un sogno ben preciso: puntare alla mia quarta Olimpiade, quella di Tokyo. Durante il cammino ho dovuto affrontare molte difficoltà e con esse anche due operazioni chirurgiche. Non mi sono data per vinta e ho lottato per il mio sogno. Ci ho creduto, ho lavorato senza sosta e finalmente ho staccato il pass per Tokyo». A marzo di quest’anno si è beccata il Covid, ma neanche la febbre a 38 e la nausea l’hanno fermata. Anzi per stupire tutti si è cimentata pure negli altri tre attrezzi, dimostrando di essere pronta per trave, parallele asimmetriche e volteggio. In Giappone voleva esserci a tutti i costi, pertanto aveva dato la sua disponibilità, se ce ne fosse stato bisogno, anche per il concorso generale a squadre. L’infortunio di Giorgia Villa ha costretto il ct della Nazionale Enrico Casella, che per Vanessa è come un secondo padre, a praticare il piano B: Vanessa farà proprio il concorso a squadre insieme alle altre tre brixiane Martina Maggio, Asia e Alice D’Amato, mentre Lara Mori verrà schierata come individualista.

L'obiettivo. «All’inizio del cammino avevo promesso che avrei fatto sognare e dico solo che il grande sogno continua e a Tokyo voglio scrivere un’altra pagina di storia». Riavvolgendo il nastro Vanessa ritiene che la sua carriera «oltre che singolare sia davvero incredibile. Sono partita dal nulla e senza precedenti ho portato l’Italia sul tetto del mondo nel 2006, poi ho avuto tanti problemi ma anche altre vittorie importanti. Posso contare su un palmarès ricchissimo di risultati, eppure non demordo e non spreco nessuna opportunità, perché penso ci sia una bella differenza tra campione e leggenda». A Tokyo la Ferrari si esibirà al corpo libero sulle note di Con te partirò: «Con Bocelli vi porterò con me».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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