I bresciani verso Tokyo: Valentina Iseppi
La prima bresciana a scendere in azione ai Giochi di Tokyo sarà Valentina Iseppi nel canottaggio, che bruciando tutti i tempi gareggerà in batteria addirittura prima della cerimonia d’apertura. L’onore di aprire le danze toccherà quindi alla prodiera del quattro di coppia tricolore, alla sua prima esperienza nell’acqua a cinque cerchi.
Nata a Gavardo, cresciuta a Gardone Riviera, Iseppi si è avvicinata al canottaggio sul Garda, difendendo i colori del Circolo Canottieri Gabriele D’Annunzio di Gardone e allenandosi agli ordini di Gianbattista Rotta. Sul Benaco è rimasta fino alla maturità, poi per frequentare l’Università è volata negli States, dove si è iscritta a Economia a Seattle. In ambito accademico ha studiato e vogato contemporaneamente, conquistando il titolo ai campionati nazionali statunitensi con l’equipaggio della sua facoltà.
Il premio fu una visita alla Casa Bianca, accolta dal Presidente Trump, nell'autunno 2017: «È stata un’esperienza bellissima, vissuta come se fossi in un film». Per inseguire il sogno olimpico l’ateneo le ha dato una licenza annuale, poi diventata biennale.
Così Valentina è ritornata in Italia e da due anni vive in raduno permanente a Sabaudia: «Ci alleniamo sul lago tre settimane al mese per l’intera stagione, ma torno a Gardone ogni volta che sono libera. Durante il lockdown sono stata in famiglia, ma non ho smesso di allenarmi al remoergometro».
Giunta in Giappone martedì, Valentina si trova a tre ore da Tokyo, in attesa di entrare nel villaggio nel week end. «Per fortuna il bacino di gara è a 20 minuti di autobus dalla palazzina dell’Italia, perciò non perderemo tempo negli spostamenti».
Conquistare la qualificazione olimpica non è stato semplice. Valentina infatti non faceva parte dell’equipaggio che ha portato in dote la carta, in quanto al Mondiale qualificante del 2019 era nel quattro senza. Dal 2020 siede invece nel quattro di coppia, prima al terzo carrello, ora al quarto. Ai Giochi gareggerà insieme alla capovoga Stefania Gobbi, a Veronica Lisi e ad Alessandra Montesano. «L’obiettivo minimo sarà acciuffare la finale A. La Cina è decisamente superiore, ma con gli altri possiamo giocarcela, anche per il podio».
Fondamentale, oltre alla potenza, sarà il fattore psicologico: «Per limare il decimo che fa la differenza contano i dettagli, tra cui pure l’aspetto mentale. Nella mia carriera ho gareggiato anche in doppio, ma poi ho scelto il quadruplo perché è una barca più veloce che ti dà quasi la sensazione di volare sull’acqua». Smaltite le fatiche olimpiche, dopo un mese di vacanza, Iseppi tornerà in America: «A fine settembre a Seattle mi aspetta l’ultimo anno di università. Dopo la laurea deciderò come proseguire la carriera».
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