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Gli Azzurri e Berrettini al Quirinale e a Palazzo Chigi

In corso l'incontro dei vincitori degli Europei 2020 e dell'eroe di Wimbledon con Mattarella e Draghi
  • Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
    Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
  • Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
    Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
  • Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
    Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
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    Gli Azzurri con il presidente Mario Draghi a Palazzo Chigi
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La nazionale di calcio campione d'Europa è arrivata al Quirinale, dove è ricevuta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all'indomani della finale vinta ai rigori contro l'Inghilterra. I primi a scendere dal pullman, accompagnato da una folla festante di alcune centinaia di persone, sono stati il capitano Giorgio Chiellini e il ct Roberto Mancini, tenendo in mano il trofeo.

«Dedico la coppa a tutti gli italiani, in particolare a quelli che risiedono all'estero» ha detto Mancini ai giornalisti. «È comprensibile» ha aggiunto rispondendo ai giornalisti che gli chiedono un giudizio sulla mancanza di fair play da parte dei giocatori inglesi dopo la partita. «Dopo una partita così impegnativa risolta solo ai rigori, noi abbiamo vinto a casa loro davanti a 60.000 loro tifosi mentre i nostri erano solo 7 mila».

È un onore essere al Quirinale. Siamo felici di aver dato una gioia e una speranza agli italiani dopo un periodo così difficile» ha detto ancora Mancini.

«Vorremmo dedicare questa vittoria a Davide Astori, che ho conosciuto e che avremmo voluto qui con noi oggi» ha detto Giorgio Chiellini, capitano della nazionale campione d'Europa, durante l'incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parlando dell'azzurro morto nel 2018. «Questa vittoria è per lei, che è stato il nostro primo tifoso - ha aggiunto Chiellini rivolgendosi a Mattarella - e ai milioni di italiani nel mondo che non ci hanno mai fatto sentire soli».

  • La nazionale italiana di calcio al Quirinale
    La nazionale italiana di calcio al Quirinale
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«Ho tifato dal primo minuto per gli Azzurri, per me un sogno essere qui e aver partecipato alla finale di Wimbledon. Spero di poter tornare con un trofeo più importante e rendere tutti orgogliosi»: così Matteo Berrettini nel suo intervento al Quirinale.

  • La Nazionale di calcio al Quirinale
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«Questo non è giorno di discorsi ma di applausi e ringraziamenti. Complimenti! Ieri sera avete meritato di vincere ben al di là dei rigori perché avete avuto due pesanti handicap: giocare in casa degli avversari in uno stadio come Wembley e il gol a freddo che avrebbe messo in ginocchio chiunque. Siete stati accompagnati e circondati dall'affetto degli italiani e li avete ricambiati rendendo onore allo sport. Così come ha fatto Matteo Berrettini. Arrivare alla finale di Wimbledon ma la rimonta del primo set equivale a una vittoria». Così il presidente Sergio Mattarella nella cerimonia al Quirinale con la squadra azzurra.

Dopodiché, gli Azzurri hanno proseguito il loro giro istituzionale a Palazzo Chigi, dove il premier Mario Draghi ha li accolto davanti al portone. In piazza Colonna, Draghi ha stretto la mano al capitano Giorgio Chiellini, che portava il trofeo, e poi anche a Matteo Berrettini, il primo tennista italiano in finale a Wimbledon. «Un saluto collettivo e un ringraziamento profondo dal governo, e anche da tutto lo staff di Palazzo Chigi che è affacciato alle finestre e vi guarda qui da sopra. I vostri successi sono stati straordinari» ha detto Draghi alla Nazionale e a Berrettini.

Prima di incontrare le autorità, nel pomeriggio una delegazione di giocatori della Nazionale rientrata a Roma dopo la vittoria nella finale di Wembley è andata a vaccinarsi per il richiamo all'ospedale militare del Celio. Ad accoglierli anche il Commissario Figliuolo. Tra i calciatori Belotti, per lo staff De Rossi e Evani.

La Nazionale al Celio a Roma per il richiamo del vaccino

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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