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Giro: spaventosa caduta di Mohoric, Bernal epico sullo sterrato

Lo sloveno della Bahrain Victorius salvato dal casco dopo un'impressionante piroetta. Il colombiano trionfa sulla salita di Campo Felice
  • Giro d'Italia: paura per Mohoric, epico Bernal nuova maglia rosa
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Una tappa che si annunciava destinata a dare spettacolo, tra gli oltre tremila metri di dislivello in meno di 160 km e il finale su 1,6 km di sterrato in salita con punte del 16%. La nona frazione (Castel di Sangro-Campo Felice) non ha tradito le attese dei tifosi del ciclismo - e sappiamo bene quanti siano quelli bresciani - ma ha anche offerto brividi di cui tutti avremmo volentieri fatto a meno.

Quelli seguiti all'improvvisa caduta del corridore sloveno Matej Mohoric che le telecamere hanno mostrato in diretta. Il ciclista sloveno della Bahrain Victorious, campione del mondo under 23 nel 2013 a Firenze, aveva allungato sul gruppo compatto e aveva tentato la fuga con altri corridori. Ma, in un tratto in discesa, ha perso improvvisamente il controllo della sua bicicletta ed è stato sbalzato in avanti, cadendo e battendo la testa sull'asfalto dopo aver effettuato una rivoluzione completa a 360°.

Lo sloveno è stato soccorso e portato via su una barella e poi in ambulanza, e si può dire che il casco gli abbia salvato la vita. Non ha perso conoscenza e si è rialzato autonomamente. Sulle prime ha persino afferrato la bici sostitutiva che un meccanico sceso prontamente dall'ammiraglia gli stava porgendo, ma poi ha desistito.
È stato portato in un ospedale della zona, e il suo ds Franco Pellizotti ha riferito ai microfoni Rai che «Matej è cosciente, ci ha dato il numero della sua compagna e ci ha chiesto di avvisarla. Questo ci ha un po' tranquillizzato».

Le emozioni si sono poi rinnovate sul finale grazie ad un imperioso attacco di Egan Bernal, con il quale il colombiano della Ineos Grenadiers all'ultimo chilometro ha conquistato tappa e maglia rosa. Dietro di lui un ottimo Giulio Ciccone, apparso non più confinato al ruolo di «secondo» di Vincenzo Nibali. Lo scatto impressionante di Bernal che in pochi metri ha creato il vuoto dietro di sé nonostante la pendenza importante e il terreno sterrato (forse in questo aiutato dai suoi trascorsi in mtb) lo ha fatto subito accostare a un gigante come Marco Pantani: «Io come Pantani? So che siamo nati lo stesso giorno (il 13 gennaio, ndr) e ho anche una sua foto a casa mia perchè è stato un grandissimo corridore, ma non è possibile paragonarci, lui è stato un fuoriclasse».

Queste le parole della nuova maglia rosa del Giro d'Italia 2021, Egan Bernal, vincitore della nona tappa. «Volevo fare questa corsa fin dal 2016, quando sono diventato professionista - ha raccontato il colombiano ai microfoni della Rai -. Ho vissuto in Italia per due anni e ho tanti amici che sono come una famiglia per me e che vengo spesso a salutare: portare la maglia rosa anche solo per un giorno è una grande emozione e un onore. L'ho detto già quando ho vinto il Tour: mi sento un po' italiano, ho questo Paese nel cuore». Infine una curiosità  sull'arrivo: «Non ho alzato le braccia perchè non sapevo di aver vinto. Non ho visto quando ho raggiunto l'ultimo corridore - ha confessato Bernal - ero talmente concentrato per sprigionare la maggior potenza possibile che non mi sono reso conto della posizione». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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