Giro d'Italia 2019, quel che c'è da sapere sulla tappa bresciana
Una tappa da brividi che arriva all’inizio dell’ultima settimana del Giro d'Italia 2019 con le energie al lumicino e sicuramente la possibilità di scrivere un pezzo di storia: la corsa rosa solcherà il territorio bresciano martedì 28 maggio per quella che sarà la 16esima tappa su 21, a cinque giorni dalla fine.
Duecentoventisei chilometri, 5700 metri di dislivello, quattro montagne da affrontare, la cima Coppi del Passo Gavia, la montagna Pantani del Mortirolo. Sì gli ingredienti per fare della sedicesima tappa una frazione mitica del prossimo Giro d’Italia che partirà sabato 11 da Bologna ci sono tutti.
La Lovere-Ponte di Legno ha tutte le caratteristiche per essere la tappa regina del Giro, la frazione che deciderà la corsa rosa. Una tappa, che nei contenuti può diventare mitica, al netto anche delle condizioni meteo che tengono un poco in apprensione Ponte di Legno già penalizzato da due partenze difficili (una addirittura annullata) causa il maltempo. Il comune dalignese fu partenza di tappa nel 2013 (annullata a causa di una nevicata tardiva) e nel 2014, mentre l’ultima volta che venne ospitato un arrivo di tappa fu nel lontano 1971.
A Ponte di Legno il clou avverrà il week end che precede l’arrivo della sedicesima tappa con una Notte rosa, una pedalata rosa la domenica precedente e una serata con i campioni alla vigilia per raccontare quello che sarà ed è stato il Gavia nella storia del ciclismo e del Giro d’Italia.
Vediamo il percorso più da vicino. Da Lovere i ciclisti si lasceranno alle spalle il lago per raggiungere il Passo della Presolana a quota 1.297. Da lì la discesa verso la Valcamonica passando per la Valle di Scalve e Borno e risalita in direzione Edolo–Ponte di Legno alla volta della meta più impervia della tappa a 2.618 m. Il Passo Gavia venne inserito nella Corsa Rosa nel 1960 dal Patron del Giro Vincenzo Torriani, che prese questa decisione dopo avere avvistato la salita durante una ricognizione aerea.
La vicenda più famosa è del 5 giugno 1988: i corridori dovettero fare i conti con neve e ghiaccio, alcuni di loro furono addirittura soccorsi per un principio di assideramento. La salita da Ponte di Legno ha una pendenza media del 7% e massima del 16%, con una lunghezza di 17 km e 1.363 metri di dislivello. Ai 2.600 metri del Passo, che sarà anche la Cima Coppi 2019, si viene premiati da uno spettacolare panorama a 360° che abbraccia le cime del gruppo Ortles e dell’Adamello.
Raggiunta la vetta i ciclisti scenderanno dal versante valtellinese per prepararsi ad affrontare un’altra fatica: la conquista del Passo del Mortirolo, a 1.854 m, che è indelebilmente legata alla figura di Marco Pantani. La discesa del Mortirolo segna l’avvicinarsi del traguardo di Ponte di Legno. Ultimi chilometri che vedranno gli atleti impegnati nello sprint finale prima del meritato riposo.
I rischi di questa splendida frazione risiedono nel fatto che arriva dopo il giorno di riposo e ci sarà da affrontare una fatica incredibile: c’è chi cercherà di sopravvivere per non finire fuori tempo massimo, un grande rischio con la Presolana ad affrontare subito in partenza, chi cercherà la vittoria di tappa essendo fuori classifica per aggiudicarsi una frazione monumento ed infine gli uomini di classifica che cercheranno di studiarsi e sfiancarsi sulle rampe del Gavia per poi dare gas sul Mortirolo. Dalla fine della discesa al Ponte di Legno la strada sale ancora, ma chi ha un discreto vantaggio può arrivare ancora solo al traguardo. I nomi dei favoriti? Gli italiani sperano in Nibali, la ragione e le caratteristiche del percorso fanno propendere per un colombiano, adatti a correre in altura.
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