Tennis giovanile, il Circuito di Natale per i 40 anni si fa più grande con Bergamo
Un Circuito storico, al traguardo di un prestigioso anniversario, il quarantesimo, e che, nell’anno di Brescia e Bergamo «capitali della cultura», diviene anche il primo appuntamento sportivo di concerto tra le due città. Nel segno dell’incontro, del confronto, ma pure dell’attenzione all’altro.
Dal 1982, nel Bresciano, non c’è fine d’anno senza il Circuito di Natale di tennis giovanile rivolto a quanti frequentino scuole primarie e secondarie di primo grado, e così sarà pure nei prossimi giorni: batterie al via in diverse sedi e poi, il 5 e 6 gennaio, dalle 8 alle 19, semifinali e finali concentrate al palazzetto Azzurri d’Italia, di via Nullo, forse alla presenza di nomi di prestigio, come quello di Corrado Barazzutti.
Venerdì, in Loggia, con tra gli altri il consigliere on. Fabrizio Benzoni e la sindaca di Bovezzo Sara Ghidoni, si è svolta la presentazione. «Gli iscritti sono 635 - ha detto Emidio Rossi direttore del torneo che organizza con la sua Tennis School insieme al Csi Brescia -, e non solo dal nostro territorio e dalla Bergamasca, ma anche da Cremona, Mantova e Verona, tanto che abbiamo dovuto fare delle batterie di qualificazione nei diversi circoli per poi arrivare a definire il tabellone principale nelle cinque tappe che precederanno le finali».
Le tappe
La prima di queste il 23 e 24 dicembre, al Centro Sportivo di Castenedolo vedrà sfidarsi a colpi di racchetta le categorie 2015-2016, poi il 27 e 28, al Tc di Gardone Val Trompia, toccherà a 2013-2014, mentre per 2011-2012 l’appuntamento sarà il 29 e il 30 al Club Azzurri, quindi il Tc Bovezzo presterà i propri spazi a 2009-2010 il 30 e 31, il 3 e 4 gennaio, a Sassabanek a Iseo, sarà la volta di 2007-2008.
Tutti premiati
Alla fine, tutti saranno premiati con una coppa che suggellerà un’esperienza unica, che agli albori, era guardata con diffidenza, e che invece si è saputa affermare e consolidare. Per un coinvolgimento di bimbi e ragazzini che, in questi quattro decenni, ha ampiamente superato le 22 mila unità: «di tempo ne è passato - ha proseguito Rossi - ma qualcosa non è mai cambiato: l’entusiasmo dei giovani partecipanti. E a mantenersi è anche l’attenzione al sociale, con il circuito che accompagna tante situazioni di vita vissuta».
«Questa storia che dura da 40 anni – gli ha poi fatto eco Emiliano Scalfi, presidente del Csi – ha visto qualche piccolo atleta diventare poi qualcuno, qualcun’altro ci ha provato, tutti, indistintamente, si sono divertiti. E ritrovarci qui dopo due anni di pandemia, nel bel mezzo di una guerra e di una crisi economica pesante, dà misura di quale gruppo di lavoro vi sia dietro, ed è un orgoglio farne parte».
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