Giovani

Non c’è pace per la storica società Leonessa

I genitori lamentano mancanza del «kit» e allenamenti al buio. Il proprietario risponde
Leonessa, lo striscione dei genitori - © www.giornaledibrescia.it
Leonessa, lo striscione dei genitori - © www.giornaledibrescia.it
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Ieri pomeriggio un gruppo di genitori è arrivato addirittura a protestare con uno striscione. «I bambini piangono. Via il presidente» hanno scritto su un lenzuolo. Ultimo atto di un periodo turbolento in casa Leonessa, una delle storiche società di calcio della città con un settore giovanile da sempre di livello. L’estate scorsa c'è stato un cambio obbligato alla presidenza, con il vecchio numero uno sostituito in tutta fretta dopo l’arresto per questioni, gravi, extra calcio.

Una brutta storia dalla quale l’attuale proprietà ha preso immediatamente le distanze annunciando novità per la nuova annata e riuscendo ad avere circa 220 iscritti. Ora tante famiglie sono però stufe di aspettare. «Abbiamo pagato 280 euro a settembre e con la quota era previsto il kit d’abbigliamento per gli allenamenti e le partite, ma siamo a marzo e non è arrivato nulla» sostengono alcuni genitori dei baby calciatori. C’è chi si spinge oltre: «Il presidente si è intascato i soldi».

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Segnalazioni e telefonate sono arrivate anche alla nostra redazione. Comprese quelle di genitori che lamentano il fatto che i bambini siano stati costretti fino ad oggi ad allenarsi praticamente al buio, con un solo faro puntato sul terreno di gioco.

«Chiarisco tutto. Smentendo per prima cosa categoricamente che mi sia tenuto i soldi» assicura Marco Masserdotti, il proprietario della Leonessa calcio. «L’azienda alla quale mi ero rivolto mi ha consegnato solo una parte del materiale che avevo ordinato e ad un certo punto, senza aver completato la spedizione, ha preteso che pagassi tutto. Sono stato costretto a rivolgermi altrove» spiega il numero uno della Leonessa in merito all’abbigliamento mai arrivato ai bambini.

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«In verità solo 80 iscritti sono rimasti senza. Entro il 21 marzo la nuova azienda alla quale ho ordinato le divise effettuerà le consegne. Se non sarà così risarcirò i genitori con la parte di quota relativa al kit, quindi una cifra pari a 70 euro» promette Masserdotti. Il quale poi sulla questione della scarsa illuminazione del campo spiega che l’interlocutore deve essere un altro. «Bisogna rivolgersi alla San Filippo che mi ha bocciato il progetto presentato in estate. Il campo sportivo Pasolini è di proprietà del Comune e io sono solo il gestore».

Masserdotti parla tenendo una serie di mail in mano. «Ho tutto documentato e per ogni cosa posso dimostrare di aver agito correttamente», aggiunge. Alcuni genitori nelle scorse ore hanno però chiesto la restituzione di una parte delle quote di iscrizione. «Effettuo il bonifico - promette il presidente della Leonessa - così resta tutto tracciato». Le famiglie attendono.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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