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Juniores: Darfo elimina la Vighenzi con una partita perfetta

Dopo il poker confezionato in casa i camuni passano il turno e sfidano oggi la Trevigliese in trasferta
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AA

Prima la studia, poi la aggredisce, infine la (stra)vince. Ma il Darfo Boario si merita la Trevigliese (che sfiderà oggi in trasferta) soprattutto perché non soffre mai la Vighenzi: che esce dalla partita alla prima difficoltà e conferma l’imprevedibilità (a volte bellissima, a volte crudele) dei play off. In campionato i gardesani avevano sopravanzato di un punto i camuni. Nello spareggio di sabato, con i rinforzi arrivati dalla prima squadra, il Darfo ha fatto tabula rasa.

Non c’è un solo singolo che abbia steccato nell’orchestra di Berlinghieri. Randazzo, ad esempio, il 10 e il più temuto dopo un grande torneo di Eccellenza in prima squadra, non ha segnato, ma ha spedito in porta Gjini per il gol apriscatole. Canotto, il bomber, s’è invece mangiato il 2-0, per poi esaltarsi però coi cori dello spicchio neroverde del «Comunale» e servire con un numero da capogiro il 3-0 a Massoletti, entrato da 30 secondi. Insomma per i locali (in casa per sorteggio: meccanismo da rivedere, quest’ultimo) ha girato tutto.

E, di contro, dietro il 4-0 sta anche il deragliamento degli ospiti, privi di Leali e in gara solo nella collezione di angoli. I gol. Al 28’ cross di Randazzo dietro per Gjini, che impatta bene e pesca l’1-0. L’unico contrattempo vero dei camuni si ha quando l’arbitro per errore estrae il rosso anziché il giallo per Randazzo: spavento, poi scuse e sorrisi e il 10 resta giustamente in campo. Secondo tempo. Il Darfo rientra prima dagli spogliatoi e al fischio d’inizio della ripresa capisci perché: hanno voglia e fretta i neroverdi, Gjini all’8’ da sinistra affonda e crossa, la difesa si schiaccia ancora verso la porta e Deruti col destro fa traversa-gol.

Poi l’asse Canotto-Massoletti e Panighetti in solitaria chiudono il poker. In mezzo pure una traversa di Scognamillo su quello che sembra un traversone sballato e il palo di Damioli su assist di Panighetti. Infine il tiro a giro di Hassan che non riesce a salvare la bandiera, mancando la porta. Soltanto un refolo, la bufera neroverde era già passata.

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