Giacomelli: i 60 del primo bresciano da Formula1

Era l'11 settembre del 1977 quando un ragazzotto venticinquenne di Roncadelle realizzò il suo sogno e si ritrovò alla guida di una formula uno al Gran Premio d'Italia sul circuito di Monza. L'auto era la terza McLaren che la settimana prima era stata guidata da un certo Gilles Villeneuve e che, al 40° giro si piantò con il motore fuso. Ma il ghiaccio era rotto e quel giorno per Bruno Giacomelli, che era più conosciuto in Inghilterra con il nome di Jack O'Malley, iniziò una carriera, altalenante e non sempre fortunata, nell'Olimpo dell'automobilismo.
Fu il primo bresciano a guidare una F1 e in tanti anni ha tagliato traguardi di ogni tipo, arrivando una sola volta sul podio in F1 (terzo nel GP degli Stati Uniti nel 1981 con l'Alfa Romeo). Ora gli tocca un importante traguardo della vita: domani infatti l'ex pilota compie 60 anni. Sessanta portati con grande disinvoltura, in ottima salute e con la stessa espressione da monello che aveva quando correva.
Festeggerà il compleanno come sempre coi familiari: la moglie Marilena, le figlie Silvia e Gaia di 27 e 21 anni, la mamma Rachele che in dicembre compie 96 anni, le sorelle, i parenti. «Niente di speciale - spiega Bruno Giacomelli - una fetta di torta e un bicchiere di spumante. Sessantanni sono una bella età, ma - aggiunge sorridendo - preferirei ovviamente averne di meno. La vita si accorcia per tutti. Ma non mi lamento. Dopo il brindisi cercherò di dimenticare in fretta questo traguardo».
Ha sempre le automobili nel cuore? «Seguo sempre l'automobilismo. Guardo la Formula Uno in Tv, con occhio critico. Leggendo molto anche i giornali. Il lato sportivo non mi interessa molto, mi interessa di più la parte tecnica, i progressi scientifici», conclude distaccato e sorridente come sempre, con quell'aria da scavezzacollo.
Buon compleanno Jack!
Giovanni Spinoni
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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