Germani: «Trenta minuti buoni, ne servivano quaranta»
Vincere sarebbe stata un’impresa. Perdere «meglio», forse, si poteva. Ma è altrettanto vero che la Germani ha espresso un gioco praticamente alla pari per buona parte della gara contro l’Unics Kazan, la miglior squadra del girone. Poi le cose hanno preso una brutta piega.
Quando, precisamente? «Abbiamo giocato trenta minuti di buona pallacanestro e, sempre per mezz’ora, abbiamo espresso una buona difesa - commenta a fine gara un sereno Vincenzo Esposito -. Qui a Kazan, per fare risultato, di minuti perfetti ne servivano invece quaranta. Quando noi siamo calati dal punto di vista delle energie i nostri avversari hanno trovato canestri incredibili...». Smith, soprattutto, ha cominciato a tirare da tre come se non ci fosse un domani, regalando ai biancoverdi del Tatarstan l’allungo decisivo.
Esposito rimarca la qualità del roster di Kazan, «lunghissimo e clamoroso», per quanto concerne il talento. Difficilissimo da affrontare. La Germani ha vissuto questa trasferta pure priva del neo-papà Awudu Abass, uno degli uomini più in forma del momento. La Leonessa non è una squadra lunghissima e a Kazan lo è stata ancora di meno... «Sapevamo che Abi non sarebbe stato della partita. I ragazzi che lo hanno sostituito ci hanno comunque dato dentro. Ma l’Unics, lo ripeto, ha un roster di quattordici giocatori e stasera ne ha tenuti fuori tre. Hanno poi anche aggiunto un giocatore come Wilson. Ripeto: sono contento per come ci siamo espressi per trenta minuti. La sconfitta ci poteva stare. Ci siamo scontrati contro il talento infinito delle loro guardie». Domenica si gioca contro Varese: «Come abbiamo fatto anche qui in Russia, affronteremo il match per vincerlo».
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