Germani profonda e di qualità: è la «non europea» più ricca
La stagione 2021-2022 sarà, per la Germani, la prima annata dopo tre consecutive senza partecipazione a una competizione europea. Una vera e propria novità, dato che ormai l’Eurocup stava diventando sempre più una certezza di anno in anno. Anche per questo motivo quello in procinto di iniziare è il vero e proprio anno zero di un nuovo progetto. Che, va detto, rimane sempre piuttosto ambizioso. A dimostrazione di ciò, basta dare un’occhiata al roster, analizzandolo sia per le sue dimensioni sia per le sue qualità.
Sono ben 8 (esattamente la metà delle partecipanti alla prossima serie A) le squadre che nel prossimo campionato prenderanno parte a una coppa europea. Si tratta di Milano in Eurolega, Virtus Bologna, Reyer Venezia e Trento in Eurocup e di Brindisi, Sassari e Treviso in Champions League, con Reggio Emilia a chiudere il gruppo con la sua partecipazione in Fiba Europe Cup. Per forza di cose, dato il sicuro doppio impegno settimanale, l’organico delle squadre appena elencate sarà piuttosto ampio. Sostanzialmente al livello di quello della Germani di coach Magro - che non parteciperà a nessuna coppa -, che al momento attuale può contare su un roster con ben 11 giocatori che possono sostenere un minutaggio importante in serie A (e un dodicesimo che dovrebbe venire pescato dal settore giovanile, tra i candidati Francesco Rodella e Loan Stephane Djiya Biatcha).
Per dare l’idea di quanto sia effettivamente ricco di alternative il roster di Magro, basta dare una rapida occhiata a quello delle altre squadre nella «stessa situazione» di Brescia. Ossia con un’unica competizione da svolgere: il campionato. Cremona, per esempio, ruoterà 10 giocatori (compresi Matteo Spagnolo, talentuosissimo classe 2003 in prestito dal Real Madrid e Destiny Agbamu, che presumibilmente avrà pochi minuti in campo), esattamente come Varese (che iscriverà a referto però anche il giovane Guglielmo Caruso, alla prima esperienza europea dopo 3 anni all’università di Santa Clara). Ruoterà a 9 o 10 giocatori Pesaro, che ha però sulla carta un roster inferiore a quello della Germani: qualche scommessa dall’America latina, alcuni giovani provenienti dalla A2 e un nucleo di giocatori esperti. Le neopromosse Tortona e Napoli potrebbero ruotare a 7-8 giocatori, in base anche all’impatto con la massima serie da parte di alcuni atleti che non si erano mai misurati con palcoscenici di questo livello (leggasi Tavernelli, Mascolo e lo stesso ex Brescia Mobio nel caso di Tortona).
Ci sono un paio di squadre, però, in una situazione simile a quella di Brescia. Si tratta di Fortitudo Bologna e Trieste. Squadre che hanno allestito dei roster piuttosto lunghi (con qualche scommessa qua e là, alcune di queste molto interessanti come nel caso di Alessandro Lever - proveniente dal college basketball Ncaa - a Trieste), nonostante l’assenza di una doppia competizione. La Fortitudo targata Repesa avrà delle rotazioni a 11 giocatori, che comprenderanno la promessa del basket italiano Gabriele Procida. Per quanto riguarda Trieste, stesso identico discorso. Si tratta di squadre che sicuramente avranno come obiettivo quello di lottare per ottenere un posto in una competizione europea. La qualità, sicuramente, non manca. L’incognita, a questo punto, è quella legata alla gestione di un roster così ampio. Con una sola partita a settimana, non è semplice e chi ci riuscirà meglio di altri otterrà sicuramente dei vantaggi.
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