«Fine stagione, proroga al 2 agosto»: dalla Figc palla al Governo
Nella partita a scacchi della ripresa del calcio, la Figc fa la sua mossa e proroga i termini della fine della stagione al 2 agosto. Ora tocca al Governo decidere tempi e modi della ripartenza. È questo il risultato della riunione delle componenti della Federcalcio sull’emergenza Coronavirus. Il tutto nella giornata in cui la Uefa dettato le linee guida, esortando le federazioni nazionali e le leghe a considerare tutte le possibili opzioni (anche un cambio di format dei campionati) per portare a termine la stagione.
Figc. «Il mondo del calcio sta lavorando incessantemente e in maniera responsabile per trovare soluzioni concrete e sostenibili alla crisi generata dal Covid-19 - dice Gravina -, comprese quelle necessarie e indispensabili per salvaguardare le competizioni 2020/’21. Anche per questo merita rispetto, invece di essere strumentalmente utilizzato per polemiche destituite di qualunque fondamento». Una stoccata al presidente del Coni Giovanni Malagò, il quale ha invitato a considerare un «piano alternativo».
«Vediamo quello che succede, è meglio avere la certezza di un piano alternativo che non è il massimo, ma rappresenta un punto fondamentale, che invece scommettere tutto su un campionato che si riapre, ma soprattutto sulla certezza di un campionato che finisce», ha aggiunto il n.1 dello sport italiano, che ha sottolineato come «l’unica federazione ad essere andata per conto proprio sia stata quella del calcio».
Europa. Intanto il calcio europeo prova a riorganizzarsi: la Bundesliga si è detta pronta a ripartire il 9 maggio, ma attende l’ok del governo. In Spagna si pensa a fare i tamponi ai giocatori già dalla prossima settimana. Il comitato esecutivo dell’Uefa oltre a mettere sul piatto un consistente aiuto economico ai club - 70 milioni subito, 130 dopo gli Europei del 2021; ma resta confermato il nome Euro 2020 - ed aver posticipare al 2022 l’Europeo femminile, ha invece tracciato le linee guida per i calendari. Due gli scenari esaminati ed entrambi prevedono che i campionati nazionali ripartano prima delle competizioni Uefa: il primo scenario prevede che i campionati e le coppe procedano in parallelo, il secondo che i campionati vengano completati prima della ripartenza, in agosto, di Champions League (finale prevista per il 29) ed Europa League, il cui ultimo atto si dovrebbe giocare due giorni prima. L’Esecutivo ha anche approvato le linee guida sui principi di ammissibilità alle competizioni europee per club della stagione 2020/’21. E riflettono il principio che l’ammissione «si basi sempre sul merito sportivo». Pertanto, la Uefa esorta le federazioni nazionali e le leghe a considerare tutte le possibili opzioni per portare a termine la stagione. Tuttavia, in caso di interruzione anticipata, la procedura per la scelta dei club dovrebbe basarsi «su principi obiettivi, trasparenti e non discriminatori».
La determinazione dei posti utili nelle competizioni Uefa per club dovrà quindi prima essere confermata dagli organi competenti a livello nazionale, mentre successivamente la Uefa si riserva il diritto di rifiutare o valutare l’ammissione di ogni club proposto da una federazione nazionale proveniente da una competizione nazionale anticipatamente interrotta.
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