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Fine dell’incubo: Federico Rosa prosciolto in Kenya

L’accusa è stata ritirata non c’erano le prove: «Grande gioia, esco pulito da una vicenda incredibile»
ROSA-KENYA, FINE DELL'INCUBO
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Non assolto, ma prosciolto: perché il processo non si è nemmeno tenuto. Non c’erano le prove per istruirlo. E così la Corte di Kibera, in Kenya, ha messo la parola fine sulla vicenda giudiziaria che ha riguardato il manager bresciano Federico Rosa.

Il procuratore capo ha chiesto al giudice di ritirare il caso per assenza di prove contro Rosa, così il processo nei confronti dell’agente di numerose star dell'atletica mondiale non ha avuto luogo. Su Rosa pendevano sei capi d’imputazione per aver complottato allo scopo di somministrare una sostanza proibita, mediante un metodo vietato, alla maratoneta Rita Jeptoo, risultata positiva alla fine dell’ottobre 2014 per Epo e squalificata lo scorso gennaio per due anni dalle competizioni, nonché all’ottocentista Elijah Kiprono Boit, altro atleta keniano meno noto.

«Finalmente è finita. Ho provato una delle gioie più grandi della mia vita perché esco pulito da una vicenda incredibile, sulla quale sapevo di essere innocente sin dall'inizio», ci racconta al telefono da Nairobi Federico Rosa, aggiungendo: «Ho vissuto mesi stressanti durante i quali sono stato messo sotto pressione per nessun motivo. Ora torno alla mia vita normale, senza alcuna restrizione. Potrò riprendere a lavorare a pieno ritmo». 

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