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Fallimento del Parma, Brescia in pole per il ripescaggio in B

Brescia in pole position per il ripescaggio in serie B dopo il fallimento del Parma, ma anche la Virtus Entella è in prima linea
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Con il fallimento del Parma l’attenzione si sposta ora su chi prenderà il posto degli emiliani in Serie B e, quindi, sui criteri di ripescaggio che adotterà la Federcalcio, con la speranza di evitare un’altra estate di ricorsi come accaduto lo scorso anno con il Novara che iniziò una battaglia a suon di carte bollate. Per la Serie cadetta è in pole position il Brescia che, per bocca dell’ad Sagramola, aveva minacciato di «portare la Figc in tribunale» in caso di favoritismi nel salvataggio dei ducali. 

A partire in prima linea è anche la Virtus Entella, retrocessa soltanto a playout, seguita da Varese, Cittadella e Bassano. L’orientamento della Figc è quello di proseguire «in continuità» con i principi adottati lo scorso anno. In via Allegri si valuta se adottare una delibera d’urgenza da parte del presidente Tavecchio o convocare un nuovo consiglio federale ad hoc. Più probabile la prima ipotesi con un dispositivo che potrebbe essere reso noto già domani. A pesare sui ripescaggi saranno quindi la classifica finale dell’ultimo campionato (valore 50%), la tradizione sportiva della città (valore 25%) e il numero medio degli spettatori allo stadio negli ultimi cinque anni. 

Resta da definire la questione del fondo perduto che ogni club deve versare alla federazione. La linea è quella di prendere come punto di riferimento la somma prevista per l’iscrizione in Serie D: i 300mila euro che anche il Parma dovrebbe pagare per partecipare al campionato Dilettanti (100mila, invece, per l’Eccellenza). Questo importo salirebbe gradualmente di serie in serie: 500mila euro per la Lega Pro, un milione per la serie B e cinque milioni per la Serie A. Ma a incidere sulla griglia di partenza dei 22 club che prenderanno il via nel campionato cadetto potrebbe essere anche il calcioscommesse (vedi il neo promosso Teramo coinvolto nell’indagine di Catanzaro) o la mancata iscrizione di qualche società (incerto il futuro anche del neo promosso Como, con le dimissioni del presidente Porro).

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