Elena e Nadia: si ricomincia dalla pista portafortuna
Si ricomincia. Chi per stupire se stessa, chi per battere la sfortuna. Ma comunque insieme, ancora una volta. Stesso posto, stessa pista, stessa forza da darsi a vicenda in quel luogo magico che vuole essere solo il teatro del primo passo verso il sogno più grande, l’ennesima Olimpiade.
La rincorsa di Elena e Nadia Fanchini verso Pyeongchang 2018 parte oggi con la discesa di Lake Louise (ore 20.30 italiane, diretta tv su RaiSport1 ed Eurosport), sul tracciato dove entrambe hanno conquistato la loro prima vittoria nella Coppa del Mondo di sci.
Si parla di più di 10 anni fa e questo la dice lunga sulla longevità sportiva delle due velociste di Montecampione, ora chiamate ad una nuova impresa: dimostrare che il tempo passa ma che loro, nonostante tutto, sono ancora lì a battagliare. É così per Nadia, che rientra in Coppa a 11 mesi dall’(ennesimo) infortunio e a cinque mesi dalla seconda operazione all’omero destro. Ma è così anche per Elena, intenzionata a dimostrare che non è quella dell’anno scorso, sempre lontana dai posti che contano.
Il sedicesimo posto in discesa, per lei che ha 165 presenze nel Circo Rosa con 2 vittorie e 4 podi, è stato difficile da digerire. Ma l’annata è partita bene col secondo tempo in prova martedì... «Non corriamo troppo, è stata solo la prima prova. Ma l’obiettivo è rientrare nelle 15 nella disciplina e lotterò da subito per quello. Anche perché solo con i risultati posso ambire a disputare la mia quarta Olimpiade: sarebbe fantastico».
I Giochi sono il sogno anche della sorella Nadia, ma è chiaro che è già un miracolo essere al via della stagione, collezionando la presenza numero 221: «Martedì mi sembrava d’essere al cancelletto per la prima volta. Mi dicevano di stare calma, ma è stato strano. Sono partita sotto la neve e alla fine è andata anche piuttosto bene, pensavo di prendere molto di più, visto come vado di solito nella prima cronometrata. Obiettivi? Non so neanche cosa dire. Gli atleti pensano sempre ad andare forte. Sogno di tornare in alto, sul podio. Mi sono impegnata tanto; se non ce la farò non ci sarà però rammarico, anche se ho visto che mi mancano chilometri nelle gambe. Sono morta e risorta tante volte, come ai Mondiali di Schladming. Ne ho passate tante, non m’aspetto nulla, ma sono positiva. Speriamo vada tutto secondo i miei pensieri».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato