Egan Bernal è il vincitore del Giro d'Italia
Egan Bernal scrive definitivamente il suo nome nella storia. Il 24enne colombiano conquista il suo primo Giro d'Italia, un dominio lungo tre settimane che la stella della Ineos conclude con una crono in controllo. Un trionfo gestito da veterano, anche grazie ad una squadra sempre pronto ad aiutarlo. E non a caso l'ultima tappa è anche la festa grande dell'ex Team Sky, perché Filippo Ganna centra la vittoria nella cronometro conclusiva di Milano. Tutto mentre l'Italia celebra anche il secondo posto di Damiano Caruso, che, partito da gregario, si è trasformato in capitano per la Bahrain-Victorious, chiudendo a 1'29 dal vincitore del Giro.
L'ultima crono, di fatto, non ha cambiato quasi nulla nella classifica generale, ma non sono mancate le emozioni. A partire da quella di Bernal, commosso dopo l'abbraccio con la fidanzata Fernanda e i genitori.
«La maglia rosa è speciale, il Giro è la corsa più bella nel paese più bello. E vincere così mi lascia senza parole», le parole del colombiano. «È ancora difficile credere quello che sta succedendo. Ho appena vinto il Giro, non ho parole. Dentro ho tante emozioni, dopo quello che è successo in questi due anni, ho superato i problemi vincendo il mio primo Giro».
Un trionfo che lo porta già tra i migliori: Bernal è infatti il primo corridore a vincere più grandi giri prima di compiere 25 anni dai tempi di Laurent Fignon, che conquistò il suo secondo Tour de France a 23 anni nel 1984. Tre settimane condotte da veterano, attaccando e provando a dare spettacolo quando possibile, gestendo le energie negli ultimi giorni quando la gamba ha smesso di girare. Una festa doppia in casa Ineos, così, visto anche il successo di Filippo Ganna, capace di centrare la quinta vittoria consecutiva a cronometro al Giro, meglio anche di Francesco Moser (che si era fermato a quattro).
«Abbiamo battuto anche la sfortuna», ha ammesso il 24enne di Verbania: una foratura a un km dal traguardo sembrava essergli costata la gara, ma la caduta di Remi Cavagna a 500 metri dall'arrivo (finito sulle transenne dopo un errore in curva) gli ha regalato il successo. Un Giro che si è così tinto spesso di tricolore, con sette vittorie di tappa per gli azzurri e la maglia rossa vestita da Alessandro De Marchi, ma soprattutto con il secondo posto in classifica di Damiano Caruso: «Sono state le mie tre settimane. Oggi mi ritrovo qui, al secondo posto, chi l'avrebbe mai pensato. È qualcosa di incredibile. Se sono qui è anche merito della mia famiglia», l'emozione dopo il traguardo del 33enne di Ragusa. Sul Giro cala il sipario: Bernal trionfa, Caruso fa comunque l'impresa e Ganna imprime il suo nome nella crono.
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