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Dovizioso trionfa in Giappone, Rossi si ritira

La Ducati trionfa in casa della Honda, Marquez secondo, Petrucci terzo
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Andrea Dovizioso e la Ducati fanno sventolare il tricolore in casa della Honda, a Motegi. Una
'bella bottà, commenta il forlivese, autore di un capolavoro: vince il Gp del Giappone dopo un altro emozionante duello con Marc Marquez, conquista la 5/a vittoria stagionale e si porta a -11 dal leader della classifica, confermando di essere in piena corsa per il Mondiale e soprattutto di avere moto, testa e cuore per portarlo a casa. Sulla pista inondata dalla pioggia, i due piloti danno vita ad una sfida ad alto rischio, concentrando nell'ultimo giro le emozioni di tutta una gara. Tra sorpassi,
errori e infilate, all'ultima curva ne esce vincitore il romagnolo, per un trionfo italiano che coinvolge anche Danilo Petrucci, terzo con la Ducati Pramac, e Andrea Iannone, quarto sulla Suzuki. Gara amara, invece, per Valentino Rossi, partito indietro e scivolato fuori pista dopo pochi giri, per fortuna senza conseguenze.
Il suo compagno di squadra, Maverick Vinales, chiude solo nono, a conferma del momento no delle Yamaha. Il titolo, con lo spagnolo staccato di 41 punti da Marquez, è ormai cosa tra il campione della Honda, che oggi festeggia i cento podi in carriera, e il portacolori della Ducati, che si porta a meno 11 punti e tre gare dalla fine della stagione.
Dalla pole parte Johann Zarco, con la Yamaha Tech 3, ma è subito Marquez a portarsi davanti. Viene superato da Petrucci e resta secondo mentre risale Dovizioso. Intanto Rossi cade alla
curva otto e abbandona, imitando Cal Crutchlow con la Honda.
Jorge Lorenzo, con la seconda Ducati ufficiale, patisce. Finirà sesto. Vola Petrucci, ma la supersoft al posteriore soffre nel finale e quando Marquez e Dovizioso attaccano resta a guardia
dell'ottima terza piazza. Lo spagnolo guida fino al 19/o giro, quando Dovizioso lo mette dietro, ma risponde e torna avanti. Il limite però è vicino e all'ultimo giro, quando rischia di essere disarcionato, fa capire a Dovizioso che può provarci. Così la Ducati n.4 passa alla curva 10, tira al limite la staccata alla 11 per evitare il controsorpasso, si fa sfilare all'ultima tornata ma sul rettilineo esce prima e taglia il traguardo conun vantaggio di soli due decimi e mezzo. Tanto basta per il trionfo di Dovizioso, meraviglioso quanto inatteso. «Non ci credevo, fino a metà gara facevo fatica, ma
poi è cambiato tutto anche se gli ultimi giri sono stati duri», commenta il forlivese, che guarda con l'atteggiamento giusto al mondiale: «Vincere è difficile, ma nei momenti importanti ci siamo. L'importante è essere sempre veloci come la Honda. Siamo comunque rilassati: vincere sarebbe un risultato straordinario, se no sarebbe comunque una grande stagione», sottolinea. Marquez
sorride, come al solito, ma non può non pensare ad un altro duello perso con l'italiano all'ultima curva, come in Austria. «Sapevo che ce la saremmo giocata alla fine, abbiamo lottato e anche rischiato. Quando mi ha passato ho capito che ne aveva un pò di più. Ci ho provato lo stesso all'ultima curva ma è andata così - afferma lo spagnolo -. È bello combattere con Dovizioso
e la Ducati. Nelle prossime gare, prevedo che lui sarà forte in Malesia, noi magari meglio in Australia e a Valencia». Tre gare e 75 punti, l'Italmoto - che a Motegi festeggia anche la tripletta in Moto3, con Romano Fenati vincitore davanti a Niccolò Antonelli e Marco Bezzecchi - può sognare.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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