Donnarumma: prima doppietta con la maglia delle rondinelle
Due minuti. Scarsi. Tanto ha impiegato Alfredo Donnarumma per gustiziare il Palermo e firmare la sua prima doppietta con la maglia delle rondinelle. E fanno tre totali, che lo piazzano sul secondo gradino dei marcatori, tanto per chiarire che, anche quest’anno, ha tutta l’intenzione di dire la sua anche a livello personale.
Alfredo, pareva indiavolato: serata di grazia? «Eh sì. Sono contento di aver fatto due gol, ma soprattutto di aver conquistato, finalmente, i tre punti che volevamo fortemente. Ed è una vittoria arrivata al termine di una grandissima prestazione del Brescia».
Quanto cominciava a darvi fastidio questa mancanza della gioia piena? «Lavoriamo e ci impegniamo tutta la settimana per cercare di cogliere il massimo, ma fino a questa partita non c’eravamo riusciti. Ci abbiamo messo un’intensità mostruosa per tutti i 95’ del match e stavolta la vittoria non c’è sfuggita. E questo dev’essere un inizio». Intensità e compattezza gli elementi principali?
«Una squadra come il Palermo non mi pare abbia fatto molti tiri in porta e questa la dice lunga sul tipo di prestazione che la squadra ha offerto...».
Una settimana, l’ultima, particolare con l’addio a Suazo e l’arrivo di Corini... «Quando c’è un cambio d’allenatore è un fallimento per tutti ed è soprattutto colpa di noi giocatori. Mi spiace, perché Suazo è una bravissima persona e non siamo stati capaci di farlo continuare con noi. Ora però c’è Corini, un allenatore esperto che è stato anche un grande giocatore: ci ha dato subito compattezza e nonostante abbia potuto lavorare ancora poco, qualche input importante per cominciare a mettere in pratica le sue idee di calcio l’ha dato».
Pubblico non numerosissimo, ma tifo infernale... «Dobbiamo trascinare noi la gente con partite come questa. E se abbiamo messo sotto il Palermo, è un segnale che possiamo anche noi dire la nostra in questo campionato. I tifosi l’hanno percepito». C’era Caracciolo in tribuna ed ha esultato ai suoi gol... «Mi fa piacere. Andrea, oltre che un simbolo, era e resta un tifoso del Brescia...».
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