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Doccia gelata sul Brescia: Bonometti lascia la partita

Una nota del presidente di Aib in serata: «Non esistono i presupposti per un coinvolgimento». Ora per Corioni solo la proposta di Visendi
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Nel giorno che doveva essere quello della verità, ne arriva una sola a sera. A sorpresa: la cordata di imprenditori bresciani capitanati dal numero uno di Aib, Marco Bonometti, lascia la partita. E lo rende noto con un comunicato di poche righe dai toni a dir poco laconici:
 
«La Presidenza di Aib, nell’ambito del proprio ruolo istituzionale, ha accolto l’invito ad accertare tutte le possibilità per sostenere l’attività del Brescia Calcio. A conclusione di un lavoro svolto, in tempi brevissimi, con impegno serietà e determinazione, e dopo un ampio confronto che ha coinvolto significative realtà del mondo imprenditoriale bresciano, si è verificato che non esistono i presupposti per un coinvolgimento. Augura che venga comunque trovata una soluzione di soddisfazione per la Società e per il territorio». 
 
E pensare che Corioni aveva ottenuto per decidere ancora 24 ore. Quasi il titolo di un film. E la suspence c'è tutta nell'ennesimo capitolo dell'affaire Brescia Calcio. Dal presidente della società di via Bazoli, si attendeva la risposta ufficiale relativa al destino delle due proposte cui era legato fino a poche ore fa il futuro delle rondinelle: vale a dire quella della cordata di imprenditori bresciani capitanata dal presidente di Aib Marco Bonometti (ora tramontata) e quella del ristrutturatore bergamasco John Gaethe Visendi.
 
Ora l'opzione pare rimanere soltanto una. 
 
 

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