Diamanti: "Giusto che rifiati, tornerò più forte di prima"

La panchina nel Brescia? Per Alessandro Diamanti non è un problema. Perché davanti a tutto c'è la salvezza del Brescia. "Non ha giocato Caracciolo, non ha giocato Eder, posso stare fuori anche io", ha detto in conferenza stampa nella settimana che porta alla trasferta di domenica a Cagliari.

Diamanti racconta: "Anche a Livorno mi è capitato di partire dalla panchina, così al West Ham e negli anni precedenti in serie C. Se giochi 26-27 gare consecuitive è giusto che si rifiati. Fisicamente sto molto bene, ma mi rendo conto che ultimamente mi manca alcune volte la giocata. Nessun problema, tornerò più forte di prima".

Il punto fermo dal quale Diamanti parte è relativo al Brescia nel suo complesso, "un gruppo molto compatto: gioca lui, gioca un altro è uguale. Beppe Iachini ci vede e poi fa una scelta: chi sta meglio va in campo. Questa è una squadra che si impegna al massimo, sempre, purtroppo nel calcio non sempre gli sforzi vengono premiati. Ma noi crediamo eccome alla salvezza".

La partita con il Bologna è ovviamente alle spalle, "ora - dice Diamanti - dobbiamo andare a Cagliari e provare a vincere. E dovrà essere così per tutte le prossime sette gare, perché le nostre avversarie non mollano e di conseguenza dobbiamo fare così anhche noi". Ci sono formazioni però come Parma e Sampdoria che forse non si aspettavano di lottare per la salvezza. "Magari potrebbero avere qualche difficoltà in più rispetto a noi. Per me invece è quasi normale lottare per la salvezza, sono spesso stato sotto in classiifca nei miei anni, so come comportarmi".

Pronto eventualmente a essere il "sesto uomo" del basket, quello che entra e rappresenta l'arma in più? "Non sono mai stato uno che entra e risolve il match, ma la tendenza si piò cambiare. Speriamo. Io penso di poter dare molto in questo finale di stagione e lo darò, statene certi".
Gianluca Magro

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