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De Zerbi e il coraggio di riuscire a dire no

Roberto De Zerbi ha detto no a Zamparini che gli chiedeva di tornare sulla panchina del Palermo al posto di Corini
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Prima o poi doveva arrivare anche questo momento, quello in cui un allenatore avrebbe avuto finalmente il coraggio di dire a Maurizio Zamparini, l’uomo che da anni gioca con i propri mister come fossero figurine da attaccare e staccare da un album, la seguente frase: «Sa cosa c’è presidente? Che i suoi soldi non mi bastano per piegare la testa e fare quello che dice lei».

L’ha fatto Roberto De Zerbi, un figlio della Leonessa, un uomo di 37 anni, tutto d’un pezzo, che non ha pensato solo al ricco contratto sottoscritto qualche mese fa quando il vulcanico presidente rosanero lo chiamò per sostituire Ballardini, salvo esonerarlo dopo 14 partite. Con un biennale da circa 500.000 euro a stagione e una penale da 400.000 da incassare in caso di cacciata, il gnaro di Mompiano non ha accettato di tornare a guidare il Palermo dopo che Zamparini aveva deciso di reintegrarlo per esonerare un altro bresciano, Eugenio Corini, dopo sole cinque partite. 

Stavolta De Zerbi ha preteso garanzie tecniche. Più importanti, nel suo modo di pensare da gentiluomo d’altri tempi, di una montagna di soldi. Quelli che rischia di perdere perché dire «no» al proprio datore di lavoro significa esporsi a rischi contrattuali come l’inadempienza contrattuale e quindi ad una rescissione unilaterale. Che forse era proprio ciò che l’ineffabile Zamparini stava cercando. Il tecnico bresciano ha chiesto cinque giocatori per rinforzare una squadra che, nonostante le girandole in panchina, sta dimostrando di essere palesemente insufficiente per mantenere la categoria.

Nomi precisi, tra i quali anche ex rondinelle come El Kaddouri e Salamon. Il presidente dei siciliani ha detto no. Vuol decidere lui e lui soltanto. Ha in mente un progetto giovane, a costo anche di retrocedere facendo pochi punti per poi ripartire dalla serie B. Ma De Zerbi non era dello stesso avviso. E nonostante i tanti soldi sul tavolo ha detto no. Chapeau. 

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