Cure da 300mila euro, il Breno si mobilita per Brian Wojdyla
È stato uno degli ultimi arrivi nel mercato estivo 2021 e da allora è cresciuto molto Dylan Wojdyla, giunto a Breno per arricchire la batteria dei classe 2003 e oggi spesso titolare da terzino destro. Ma al di là della crescita tecnico-tattica, oltre che fisica, ora la nuova sfida di Dylan è diversa e molto più importante: nulla a che vedere con lo sport, perché oggi a vincere la partita deve essere il fratello minore (classe 2005) Brian. Da un anno e mezzo Brian Wojdyla accusava diversi problemi: sordità dall'orecchio destro e a volte scarso equilibrio. La diagnosi, spietata, ha portato a una prima operazione il 29 novembre scorso, per rimuovere una massa tumorale al cervello.
«Fino ad allora Dylan non aveva comunicato nulla, forse per timidezza, forse per pudore - spiega il dg del Breno Andrea Foresta -. Mi aveva soltanto accennato, un paio di mesi fa, di qualche problema di salute per suo fratello minore. Per fortuna alcuni suoi compagni di squadra sono venuti a sapere della situazione certamente non semplice che sta vivendo Brian e del fatto che i genitori di Brian e Dylan avevano organizzato una raccolta fondi per sostenere le cure urgenti per il fratello di Dylan. Come Breno ci siamo attivati subito, non soltanto partecipando a livello economico come gruppo squadra, ma condividendo la raccolta fondi, organizzata sulla piattaforma Gofundme, un po' ovunque sui nostri canali social e web».
I genitori di Brian - la mamma è messicana, il papà polacco - hanno posto come tetto della raccolta la cifra di 300mila dollari. In soli tre giorni ne sono stati raccolti già quasi 66mila. «Il costo di queste cure è decisamente significativo e inaccessibile per molte famiglie - spiega Foresta -. La famiglia di Brian e Dylan si trasferirà dal Messico, dove ha sempre vissuto e dove Brian è stato operato, in Spagna, uno dei pochi stati al mondo in cui viene applicata una tecnologia all'avanguardia su un tumore di questo tipo».
In buona sostanza la massa tumorale rimasta dopo il primo intervento va «bombardata» con una tecnologia molto precisa, che mira a ridurre il tumore, per consentire poi l'asportazione totale e in maggiore sicurezza. Un intervento delicato, ma possibile, ed è su questo secondo aggettivo che si basa la speranza di tutti. «Come Breno siamo tutti uniti: squadra, dirigenti, società, tifosi - spiega Foresta -. Una volta che si chiuderà la raccolta del gruppo squadra, dunque degli atleti, vi sarà un ulteriore intervento da parte della società e di aziende vicine al nostro club proprio per aumentare la cifra donata alla famiglia Wojdyla.
La raccolta sta andando bene, ma è fondamentale continuare su questa strada, perché la medicina insegna che agire con tempestività è spesso un fattore determinante: per questo stiamo spingendo sull'urgenza di questa raccolta fondi. Chi può farlo, doni adesso, senza aspettare. Cento dollari, dieci dollari, un dollaro, quello che si vuole: se 300mila persone, poco meno di un quarto degli abitanti della provincia di Brescia, donassero un dollaro ciascuno, avremmo già raggiunto l'obiettivo». Che, quasi inutile evidenziarlo, vale più di qualsiasi partita di calcio. E allora, per fare gol, l'assist migliore è a questo link.
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