Sport

Csi: per la Maronese 45 anni di storia sportiva

La società nata nel 1975 è diventata un punto di riferimento per il calcio e non solo.
Per la Maronese una storia fatta di gioie e di successi © www.giornaledibrescia.it
Per la Maronese una storia fatta di gioie e di successi © www.giornaledibrescia.it
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Anche a Marone lo sport è una cosa seria. Un gioco, certamente, ma anche un servizio sociale, un'occasione di incontri, un filo che collega passioni e territorio. Parola di Armando Zanotti, presidente della Maronese. «È proprio così - racconta il 53enne operaio e volontario -, lo sport ha un valore sociale importante, unisce le persone e crea relazioni. Io da anni ci metto grande impegno e tempo, ma le soddisfazioni sono parecchie. Ne vale davvero la pena».

Il cammino della Maronese sul sentiero dello sport iniziò nel lonatno 1975. «Ci fu un terzetto di fondatori: Ghitti, Formica e Tolotti. La società nacque all'insegna della polisportività, promuovendo la pratica di calcio, volley e basket. Una storia condivisa da sempre con il Csi. Io entrai nel sodalizio negli anni '90, dedicandomi soprattutto alla pallavolo. Erano anni d'oro, avevamo undici squadre di calcio, compreso il femminile che andavano molto forte».

Nel 1995 Zanotti divenne presidente, poi avvenne la metamorfosi della Maronese. «La nascita del Centrolago generò un'unione d'intenti tra i comuni di Marone, Sale Marasino e Sulzano. Tutto il nostro calcio giovanile confluì lì. Dal 2005 ci concentriamo sul calcio a 7 Open, ma è rimasta la scuola calcio».

Una realtà profondamente legata al territorio, come è emerso in occasione di Floating Piers, il ponte galleggiante realizzato dall'artista Christo, che ha messo gli occhi del mondo sul lago d'Iseo. «In quell'occasione il nostro parcheggio fu messo a disposizione. Il Comune ci consentì di trattenere i ricavi. In 16 giorni guadagnammo 54mila euro, un bottino fondamentale per la ristrutturazione del campo sintetico, poi intitolato a Bruno Tolotti, uno dei fondatori».

Quel campo è intriso della passione delle squadre di calcio a 7 della zona: «L'anno prossimo ne avremo una in serie A e una in serie B. In passato abbiamo vinto due titoli provinciali assaporando anche l'esperienza ai regionali. Il ricordo più bello? Il titolo provinciale del 2016. Una squadra in campo, l'altra sugli spalti a tifare. Vedere quell'unione fu una grande soddisfazione. Un'emozione grande».

Ora l'obiettivo è semplice: «Speriamo di poter tornare presto a fare attività. Purtroppo quest'estate non potremo organizzare nemmeno il torneo estivo, che da due anni a questa parte sostiene economicamente la società. Il nostro centro sportivo, poi, è un riferimento per la zona. L'anno scorso abbiamo ospitato anche l'Associazione Pattinaggio a Rotelle sul campo di basket all'aperto».

Le idee per il futuro non mancano: «Mi piacerebbe che la Maronese tornasse attiva nella pallavolo, magari imbastendo una scuola per le più piccole. La difficoltà primaria sta nel trovare gli allenatori. Spero che ci giocava qui negli anni Ottanta e Novanta possa darci una mano».

Nel frattempo il paese sta resistendo agli scossoni della crisi economica post Covid: «Qui abbiamo due industrie di rilievo: la Dolomite Franchi e la Feltri che tengono a galla tutto. Per fortuna hanno solamente rallentato. L'80% dei maronesi, me compreso, lavora per loro. Per i commercianti non è stato facile, loro si trovano veramente in difficoltà».

La Maronese li aiuterà: “A ottobre ci saranno le elezioni della polisportiva. Non organizzeremo la solita cena proprio per agevolare i bar e ristoranti del paese. L'anno scorso portammo qui una fantastica notte bianca grazie al campionato italiano di morra. Fu un grande successo. Speriamo di poter vivere ancora esperienze simili”.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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