Coronavirus, Tagliariol: «Ero malato a Wuhan già ad ottobre»
Il nuovo coronavirus girava per Wuhan prima del 17 novembre 2019, data del primo caso ufficiale in Cina? La domanda sorge spontanea dopo le parole di Matteo Tagliariol, campione olimpico nella spada a Pechino 2008, che all'Italpress racconta di una «strana influenza, particolarmente virulenta», presa nella città, epicentro cinese del contagio da Covid-19, in occasione dei Giochi Mondiali Militari che si svolsero dal 18 al 27 ottobre scorso.
«In quei giorni girava un'influenza, che è durata più del solito - spiega il 37enne trevigiano, argento ai Mondiali di Antalya 2009 e tesserato per l'Aeronautica Militare - Solitamente non prendo mai l'influenza ma al ritorno in Italia sono stato male tre settimane. È stata piuttosto virulenta, con patologie respiratorie: è vero che sono asmatico e dunque un'influenza mi prende tendenzialmente ai bronchi, ma non sono stato meglio dopo dei cicli di antibiotico. Dopo tre settimane è andata via e non mi è più venuta».
Anche la sua compagna, la fiorettista azzurra Martina Batini, ha avuto qualche sintomo, «ma in maniera più lieve». Tagliariol, che a Wuhan era stato convocato per la prova di spada a squadre assieme a Paolo Pizzo e Lorenzo Buzzi, non se la sente però di parlare apertamente di un contagio di Covid-19: «In quei giorni mangiavo poco, quindi non ho fatto caso ad una mancanza di gusto e olfatto, come capita spesso a chi soffre di questa malattia. Posso dire che, rispetto ad una normale influenza, è durata tanto ed è stata molto forte, ma non ho competenze mediche per sbilanciarmi oltre».
Lo spadista veneto ha trascorso il lockdown a Pisa, con la compagna e il figlio di due anni: «Ci siamo allenati coi pesi ma in pratica, spesa a parte, non sono uscito fino al 4 maggio. Fare il test sierologico? Al momento vorrei non gravare sul Sistema Sanitario Nazionale, che finalmente respira. Magari lo farò quando le cose si saranno calmate ma più per le altre persone, visto che in pratica resto in quarantena anche ora...». «In realtà ho trascorso dieci giorni normalissimi, dormendo anche tanto, cosa che non faccio più da quando sono padre...».
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