Sport

Conquistare la vetta della Maddalena sulle scale di casa

Il racconto del podista bresciano Andrea Razio e i suggerimenti per riprodurre la salita in sicurezza. E con un sorriso
Andrea Razio, ideatore dell'iniziativa
Andrea Razio, ideatore dell'iniziativa
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Nei giorni scorsi avevamo raccontato l’impresa del runner bresciano Fabio Caporali, che aveva corso la Maratona tra le mura di casa, tra sala, corridoio e camera da letto. Non si fermano qui, però, le idee dei runner bresciani, costretti alla segregazione in casa, eppure mai domi. 

L’ultima impresa casalinga porta la firmadel podista Andrea Razio, che ha riprodotto sulle scale di casa la «conquista della Maddalena». Ecco, nelle sue parole, il racconto dell’exploit podistico. Ingegnoso e al contempo... faticoso.

«La mia Maddalena Homemade!» è il titolo del post in cui Andrea racconta la propria eperienza. 

«Un’idea insolita - si legge sulla pagina Facebook del runner -, una sfida tra amici, una trovata sportiva... o semplicemente la voglia di fare qualcosa di "normale" come per esempio il semplice giretto ed "andare su in Maddalena", il monte di casa per noi bresciani. Così nasce l’idea di "Maddalening"... Un allenamento virtuale per raggiungere la cima della Maddalena con i suoi 874 metri e dare così in qualche modo anche un segnale positivo e di speranza per tornare presto a vivere normalmente tutti più forti e uniti di prima. Si tratta di un concetto semplice che deriva dal più noto termine Everesting nato nel mondo del ciclismo, adattato per l’occasione in una versione ridotta e casalinga in modalità trail running: prendi una qualsiasi salita e ripetila tante volte quante servono per fare un dislivello positivo almeno pari all’altezza del monte che vuoi raggiungere (teoricamente l’Everest con i suoi 8.848 metri, in questo caso direi che va bene e basta la Maddala!). E cosi ecco le scale condominiali fuori dalla porta di casa, ecco i gradini, un passo alla volta, basta iniziare a correre su e giù e non mollare fino al proprio traguardo finale...»

Seguono dettagliate informazioni tecniche, utili a chi volesse ripetere l’impresa.

Cinque rampe di scale, 40 gradini in totale, ciascuno alto 18 centimetri.

Ripetere di corsa up&down per 122volte. In totale circa 874 metri (Andrea ha impiegato un’ora e 18 minuti per coprire la distanza).

Schiacciare il pulsante della luce ad ogni passaggio per non rimanere al buio lungo le scale.

Contare il numero di salite utilizzato un... metodo scientifico: prendere uno scolapasta riempito con 122 farfalle in cima alla salita, una bacinella vuota alla base, e poi trasportare a ogni passaggio una farfalla da su a giù fino a svuotare lo scolapasta.

Un ristoro rinfrescante a metà per simulare la fontanina del San Gottardo.

Razio chiude il post con «un pensiero sincero a tutti quelli che stanno soffrendo, a tutte le persone vicine e a chi sta lottando e aiutando in prima linea. Noi intanto non lamentiamoci e continuiamo a rispettare le regole dando se possibile il nostro piccolo contributo, magari strappando semplicemente un sorriso. Oppure con un aiuto concreto (come le belle iniziative di raccolta fondi per sostenere la città di Brescia: #AiutiAMObrescia e #SOStieniBrescia). Non bisogna mai mollare nello sport e nella vita di tutti i giorni. Torneremo presto a farci qualche giretto all’aperto ed ad "andare su"!». 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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