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Con Carlo Tregambe l’Australian Open avrà corde bresciane

Il 38enne della città, uno dei titolari di «Tennis Player» farà parte del team ufficiale d’incordatori del torneo del Grand Slam
Al lavoro. Carlo Tregambe alle macchine per l’incordatura - © www.giornaledibrescia.it
Al lavoro. Carlo Tregambe alle macchine per l’incordatura - © www.giornaledibrescia.it
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Non sono solo cose dell’altro mondo: saranno cose anche bresciane. All’Australian Open, in agenda dal 14 al 27 gennaio 2019, ci sarà anche una bandierina bresciana: quella che verrà piantata da Carlo Tregambe.

Il 38enne della città, uno dei titolari di «Tennis Player» farà parte del team ufficiale - targato Yonex - d’incordatori del torneo del Grand Slam. E ne farà tra l’altro parte in qualità di unico italiano tra coloro che sono stati selezionati per prendersi cura delle racchette della crema del tennis mondiale: «Per me - racconta Tregambe - una soddisfazione davvero enorme e che mi riempie di vero orgoglio».

Oltre che di grande responsabilità perché a quei livelli è necessario saper maneggiare con cura, lavorando quasi in guanti di velluto. Quelli che Carlo, insieme al suo gruppo di lavoro tra soci e collaboratori, ha saputo arrivare a indossare nel giro di 5 anni. Ovvero da quando è cominciata l’avventura di Tennis Player, ieri piccolo punto vendita di materiale e servizi dedicati ai tennisti, oggi catena di negozi perlopiù in franchising.

Come i suoi soci, Carlo Tregambe è un tennista amatoriale: «Durante un viaggio a New York in cerca di ispirazioni pensai che a fronte di un movimento tennistico locale importante, a Brescia non c’erano riferimenti pensati solo per il tennis. La strada intrapresa è stata subito chiara: puntare sul dettaglio soprattutto nel servizio d’incordatura: «La pratica nei tornei al servizio dei giocatori di livello abbiamo iniziato a farla nei Challenger locali, tra il torneo del San Filippo, quello di Manerbio e gli Internazionali femminili in Castello: da qui sono passati anche dei top come ad esempio Robredo. Queste esperienza sono valse molto per il curriculum attraverso il quale sono stato scelto. Ora pensare di dover "trattare" le racchette di un Nadal o di una Williams se dovesse capitare è qualcosa di stupendo: a parte pochi come ad esempio Federer che dispone di incordatori personali, tutti gli altri passeranno da noi. Io sarò in Australia già per le qualificazioni: sarà un’emozione rappresentare, nel mio piccolo, Brescia».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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