La nazionale ciclistica del Ruanda salta il trofeo Città di Brescia, ma non il Tour de France

La nazionale ciclistica del Ruanda che doveva partecipare martedì sera, al trofeo Città di Brescia By Guizzi salvo poi essere costretta a rinunciare per difficoltà burocratiche nell’ottenimento dei visti, sarà ospite oggi al Tour de France in occasione della festa nazionale ruandese che ricorda la fine del genocidio dei Tutsi che trent’anni fa, dal 6 aprile fino a metà luglio, costò la vita a circa un milione di persone, in gran parte bambini, massacrati a colpi di machete. Le tv rilanciavano quasi ogni giorno le immagini dei cadaveri ammassati ovunque, dei fiumi rossi di sangue. Ma la comunità internazionale rimase sostanzialmente a guardare mentre il ruolo di qualche Paese europeo è rimasto opaco.
Quella di oggi, dunque, è un’occasione per promuovere la memoria storica attraverso lo sport, in particolare il ciclismo africano, ad un anno dai primi campionati mondiali su strada che si svolgeranno a Kigali nel settembre 2025
Brescia si mobilitò
Trent’anni fa Brescia si mobilitò contro l’orrore che vedeva consumarsi tramite l’associazione Museke, fondata dall’imprenditrice castenedolese Enrica Lombardi che riuscì, con una coraggiosa operazione umanitaria, a salvare dal massacro 41 bambini orfani che vennero ospitati e cresciuti nel Bresciano e dintorni.
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