Giro donne a Brescia, Velo: «Necessario cambio di percorso»
Il percorso della prima tappa del Giro d’Italia femminile che si terrà interamente nel comune di Brescia attraverso una impegnativa cronometro di 14 chilometri circa dovrà «subire necessariamente una modifica». Lo ha reso noto involontariamente nei giorni scorsi Marco Velo, ospite del Magazine mattutino di Teletutto condotto da Maddalena Damini. Il ct bresciano, nella duplice veste anche di collaboratore di Rcs sport che da quest’anno, per la prima volta, si è preso in carico l’organizzazione della maggiore gara a tappe del circuito mondiale femminile, spiega a microfoni spenti.
La spiegazione
«I problemi si sono manifestati con un cantiere previsto nella zona Oltremella. Per non bloccare la città per almeno tre ore (il tempo necessario per la partenza ogni minuto di tutte le oltre 150 atlete iscritte alla corsa ndr) serve studiare un’alternativa senza cambiare troppo il chilometraggio. È in questi frangenti che appare chiaro quanto sia complessa l’organizzazione di un evento di questo tipo - spiega l’ex gregario di Pantani e tre volte campione italiano della crono - quindi va valutata anche con attenzione la sede di partenza, mentre i chilometri finali con il Castello resteranno. Si era scelto di partire in zona stadio Rigamonti per approfittare della disponibilità di parcheggi, ora bisognerà vedere. Altro aspetto non secondario l’ora di svolgimento della prova, subordinata anche alla diretta tv, se meglio prima o dopo la tappa del Tour de France. Nel primo caso bisognerà correre nelle prime ore del pomeriggio quando il caldo si farà sentire, nel secondo verso sera con una visibilità anche tv maggiore, ma l’incognita della logistica per i cittadini».
Obiettivi dell’anno
Nel corso del suo intervento su Teletutto e Radio Bresciasette Velo ha chiarito quali sono i principali obiettivi per la stagione: «Le Olimpiadi con Filippo Ganna sono nel mirino faremo di tutto per arrivare pronti all’appuntamento» racconta Velo che poi polemizza sull’argento mondiale di Ganna per soli 12’’ da Evenepoel. «Se certi regolamenti fossero stati applicati, anzichè l’argento forse oggi parleremo di oro». Infine in vista della nuova stagione alle porte, Velo dà uno sguardo alle possibilità dei corridori bresciani: «Sono rimasti in pochi, come gli italiani del resto, mi aspetto buoni risultati da Scaroni che nel 2023 ha corso bene, ma gli è mancato l’acuto e poi Gazzoli e Calzoni che devono confermarsi».
Un’ultima considerazione la chiediamo su Davide Martinelli che ha intrapreso la carriera del padre. Che ne pensa? «Come nel calcio, anche nel ciclismo, i grandi campioni spesso non sono buoni allenatori, i corridori di seconda fascia invece si rivelano ottimi ds perché hanno l’umiltà e la capacità di fare squadra. Davide ha tutti i presupposti per fare bene ed è in una squadra seria che conosce bene».
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